Sono costretta a intervenire pubblicamente per rettificare una posizione spontaneamente espressa a fronte della disponibilità comunicata dal sindaco Galli in merito all’accoglienza di minori abbandonati nell'ambito di un progetto regionale di carattere sociale in favore degli extracomunitari.
La notizia conteneva l'ipotesi di mettere a disposizione la struttura dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice che da anni costituisce il vero motore della solidarietà del paese che è oggi impegnato in progetto finalizzati a rafforzare la coesione del suo tessuto sociale.
Non potevo che condividere tale posizione nella certezza che provenisse dall'istituzione locale e che pertanto avesse alle spalle ogni necessario approfondimento e verifica.
Il silenzio della comunità attorno a tale problema mi ha indotto a comprendere i contenuti e l'iter di questa decisione.
Immaginerete il mio sconcerto quando ho appreso che un'iniziativa così delicata era in realtà oggetto di una istanza personale e non legittimata da un confronto ne’ con la popolazione nei con i diretti interessati.
Sebbene il problema rimanga assolutamente lo stesso della sua gravità e nel suo bisogno di soluzioni credo non posso essere d'aiuto un modo di lavorare che mette in difficoltà Operatori già impegnati su molti fronti in un momento storico e sociale nel quale forse basterebbe ricominciare a fare ciascuno il proprio lavoro.
Non si può pensare di gestire ciò che spontaneamente ha dato e da un suo contributo essenziale alla vita del Paese e che affronta problematiche peculiari che devono essere sostenute e non sostituite..
Attendo pertanto i chiarimenti del sindaco Galli nell'auspicio che ci sia ancora la possibilità di recuperare il senso della partecipazione e della responsabilità politica.
Paola Mancuso