Il giorno di pasquetta gli escursionisti che avevano partecipato all’inaugurazione del sentiero della “Via delle essenze” sono stati aggrediti mentre tornavano indietro lungo il percorso riaperto, della via dei Rosmarini, che ricollega Marina di Campo alla magnifica spiaggia di Fonza. In molti si sono chiesti il perché delle sassate, delle minacce con un forcone ed un piccone, degli insulti ricevuti da parte dei proprietari di una villa e di un loro dipendente mentre erano su un percorso pubblico che successivamente è stato inoltre vandalizzato.
Eppure la spiegazione di questo inconsulto attacco è sotto gli occhi di tutti: basta andare su internet e digitare http://www.calabella.it/baie_e_calette.html per capire il perché di tanta rabbia verso chi si è riappropriato del territorio e di un bene comune come la costa e il mare.
Il sito è quello “Cala Bella - appartamenti in villa in affitto - apartments in villa for rent” che in tre lingue definisce l’area dell’aggressione, ribattezzata appunto “ Cala Bella” «Un'isola nell'isola».
Ma il bello, è il caso di dirlo, viene dopo: «Cala Bella, una romantica caletta privata, è davvero "un'Isola" nell'isola: una posizione eccezionale nascosta nell'area protetta del Parco Naturale, un panorama incredibile sul mare che domina il Golfo di Marina di Campo, le isole di Montecristo, e di Pianosa, un'atmosfera di assoluta tranquillità e una felice esposizione nella soleggiata costa sud dell'Isola».
Il sito scende ancora più nei dettagli di quella che viene evidentemente considerata una costa privata ad uso e consumo esclusivo dei proprietari della villa e dei loro ospiti paganti: «Per un mare selvaggio e incontaminato: a 700 mt., a piedi o in auto, percorrendo una strada sterrata che scende fino al mare, si raggiunge la spiaggia di Fonza: spiaggia libera di sassi e sabbia, con fondale sabbioso, selvaggia, incastonata in uno scenario suggestivo e naturale di rara bellezza e non presa d'assalto dai turisti o da stabilimenti balneari», ma tutto questo è solo l’introduzione alla vera esclusiva, e non si tratta di una plebea “spiaggia libera” come Fonza: «A 300 mt. a piedi, percorrendo un sentiero in discesa (non per bambini piccoli) tenuto a gradini e viottolo, che fra pini e ginestre attraversa il parco privato, si arriva ad una caletta selvaggia di rocce, privata ed esclusiva solo per gli ospiti della villa. Qui l'acqua, che il maestrale rende cristallina, ha creato una piscina naturale, e tutt'intorno un susseguirsi di calette che fanno venir voglia di saltare fra gli scogli alla ricerca di uno spazio sempre più appartato dove farsi accarezzare dal sole e dal mare in paradisiaca solitudine».
Non a caso gli episodi di aggressione ai carabinieri e i successivi danneggiamenti al sentiero sono avvenuti proprio nell’area indicata come “privata ed esclusiva” nel sito di “Cala Bella”.
«E’ più che evidente – dice Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano e responsabile mare di Legambiente Toscana – che la riapertura del sentiero lungo-costa ha disturbato quallo che questi signori credono sia una loro esclusiva e un privilegio da vendere ai loro ospiti paganti. Temono che il sentiero pubblico impedisca di privatizzare a loro piacimento un tratto di costa e di mare elbano. Ricordiamo che la Suprema Corte di Cassazione fin dal 2001 ha stabilito che l’accesso alla costa ed alle spiagge deve essere libero e garantito e che non ci sono interessi privati, forconi, picconi e insulti che possano impedirlo. Invitiamo tutti gli Enti interessati a pretendere che questo diritto sia rispettato ed a controllare su la gestione esclusiva dell’area abbia prodotto anche altri privilegi»