E’ morto Mario Papi, se ne è andata, lottando e scherzando fino all’ultimo, una delle intelligenze più acute dell’Elba, un uomo libero che aveva fatto della sua diversità uno degli elementi che ricordano a Marciana Marina di essere ancora una comunità, il compagno di tutti che non sapeva fingere simpatie ed antipatie, l’eterno ragazzo che sapeva parlare ai ragazzi, domarli con le sue battute sulfuree, costringerli a vedere le ridicole contraddizioni di una società che non amava e di un mondo che amava tantissimo.
Ha lottato fino all’ultimo con testarda lievità con la sua malattia, con il dolore e i letti di casa e d’ospedale per tenere accesa l’indomabile spirito della sua curiosità.
MarioPapi tutto attaccato, come lo chiamavamo tutti alla Marina per distinguerlo dai tanti “Mari” della nostra vita, se ne è andato lasciando in sospeso su Facebook il conto alla rovescia di quello che temeva fosse il suo ultimo Natale, lasciandoci la sua oca che si gratta e la sua collezione di ranocchie alla quale un paio di volte ho contribuito. Se ne è andato lasciando in paese il vuoto che lasciano le persone speciali, quelle che verranno ricordate per una geniale battuta fulminante, quelle che hanno accompagnato la lieve perfidia di un motto o di un gesto alla bontà dell’anima, quelle alle quali non piacciono i potenti ma tutto perdonano ai ragazzi ed agli innocenti. Se n’è andato un geniale giullare insostituibile, uno di quelli che incarnano l’amina nascosta e vera di un paese.
Dopo la morte di mio fratello Marietto con MarioPapi ho parlato qualche volta, mentre passavo sotto il suo terrazzo a 30 metri da casa mia, domande banali e battute senza clemenza, e non l’ho mai ringraziato abbastanza di aver condiviso la sofferenza della malattia e di aver dato al nostro Mario il coraggio indomito di una fine serena. Nessuno ci ha mai detto cosa si dicevano quegli amici ritrovati nella malattia, ma credo ci siamo persi rare perle di filosofia e solenni incazzature.
MarioPapi si è arreso dopo Marietto, restando con tutte le forze attaccato alla vita, anche quella virtuale dalla quale ci deliziava con battute e nonsense, fino all’ultimo.
Oggi, mentre mi prendeva la tristezza per questo uomo intelligente che se ne va, per questo altro pezzo delle nostre vite che ci lascia orfani, mi sono ricordato una delle nostre tre o quattro infinite nottate passate sotto casa mia a parlare di amore, religione e politica, una ventina di anni fa, lui reduce da una festa un po’ troppo alcolica ed io da una delle troppe inutili riunioni che mi hanno occupato la vita e nella quale si era imbucato come disturbatore arguto verso la fine, MarioPapi mi disse più o meno: non ho paura della morte, ma ho paura di non sapere cosa succederà dopo nel mondo, di non sapere come andrà a finire. Gli risposi che era anche la mia paura.
Penso che a volte mi considerasse noioso in maniera interessante, così come io a volte lo consideravo eccessivo in maniera interessante, ma credo che entrambi ci siamo riconosciuti una curiosità divorante, la stessa curiosità che portò MarioPapi a scavare negli archivi dell’ufficio del registro ed a scoprire che la Torre di Marciana Marina non era stata affatto data in affitto per 99 anni, come credeva tutto il Paese, ma che era stata venduta per un pugno di lire.
Come ambientalisti dobbiamo molto a MarioPapi, perché era con noi quando fondammo Il Riccio (nel 2013 saranno 30 anni), da cui è nata Legambiente dell’Elba e poi dell’Arcipelago e le sue carte sono state le basi sulle quali Legambiente ha condotto la sua battaglia che, condivisa da altri e dall’amministrazione De Fusco, ha portato al ritorno della Torre ai marinesi.
Il rapporto con Dio degli esseri umani intelligenti è ingarbugliato e io non so se MarioPapi negli ultimi giorni della sua vita sia riuscito a sbrogliare la matassa di cui abbiamo parlato in nottate piene di nuvole o di stelle, ma sicuramente esiste un Dio dei Campari e forse mio fratello fa il barman/avventore dietro il bancone di quel bar celeste.
Se è così avranno già fatto il primo del miliardo di brindisi alla salute di tutti i curiosi ed i diversi ed alla Marina che piange sotto la pioggia di novembre la partenza di un suo amatissimo figlio.
Umberto Mazzantini
(NDR: Le esequie di Mario si terranno lunedi alle ore 11.30 a Marciana Marina)