E’ finita con quattro contusi, un ferito da arma da taglio e otto arrestati, la rissa che per futili motivi, alle 4.30 di domenica 11 novembre, si è scatenata fuori da una discoteca a Capoliveri e ha coinvolto italiani e stranieri, tutti residenti all’Elba.
L’alcool e qualche spintone ricevuto nella ressa del locale da ballo accendono gli animi di un gruppo composto di nordafricani ed elbani che si fronteggia fino ad arrivare allo scontro con uno poco meno nutrito, che ha tra le fila un cittadino rumeno e altri italiani.
Dopo un paio di diverbi e qualche colpo scambiato all’interno del locale, una parte dei litiganti viene messa fuori, ma alla chiusura della discoteca il contatto è inevitabile e in pochi attimi volano prima le parole grosse e subito dopo calci e pugni. Durante il repentino scontro nella mano del ragazzo rumeno (M.M.P., di 20 anni) spunta un coltello che però passa rapidamente in quella di un suo compagno di scontri (V.G., 23 anni); questo vibra un colpo al braccio destro di H.H., tunisino di 20 anni, lacerandolo superficialmente: ne avrà per 8 giorni.
Per fortuna sul posto si materializzano in un baleno pattuglie dei carabinieri, che proprio per garantire fine settimana più sicuri agli elbani hanno intensificato in modo massiccio i controlli soprattutto il sabato sera e la domenica notte, con presenza capillare di equipaggi proprio nei luoghi d’aggregazione giovanile. Tra i carabinieri che sono proprio lì nei pressi e quelli che sopraggiungono l’intervento è immediato ed efficacissimo, al punto da scongiurare il peggio e fermare già lì, nell’immediatezza, tre protagonisti della rissa: il cittadino rumeno, il tunisino ferito al braccio e S.E.Z., 21enne, marocchino, che nel mucchio ha dato e ricevuto colpi.
Scattano le ricerche e le indagini. Tutti i protagonisti vengono individuati e il loro rintraccio, nonostante la fuga messa in atto, è solo questione di tempo. L’accoltellatore è tra i primi a cadere nella presa e nell’abitazione dove ha trovato rifugio viene rinvenuta l’arma bianca usata per l’aggressione.
Nella mattinata, poi, tra Capoliveri e Portoferraio vengono arrestati dai militari del NORM e da quelli della Stazione di Capoliveri tutti gli altri: A.L. 18 anni, E.M. 19 anni e D.S., 19 anni, tutti italiani residenti sull’isola. Infine viene scovato anche B.O., marocchino di 22 anni, che ha cercato di far perdere le proprie tracce nascondendosi in un’abitazione del centro storico di Portoferraio. Tutti questi ultimi hanno partecipato alla rissa fronteggiando il ragazzo rumeno e l’accoltellatore.
Buona parte dei partecipanti agli scontri viene medicata e quindi tutti gli arrestati vengono trattenuti in camera di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida prevista per oggi, a Livorno.
La parola passa ora alla magistratura labronica, che dovrà valutare le varie posizioni degli indagati rispetto a una dinamica tanto veloce quanto violenta e che ha perfezionato più violazioni: dal porto abusivo d’arma, alle lesioni aggravate e ovviamente alla rissa, con pene che possono arrivare fino a cinque anni di reclusione.
Una dinamica interrotta prima dell’irreparabilità, grazie a una presenza, quella dei carabinieri, che ha concretizzato al massimo il punto di contatto tra la peculiare efficienza preventiva e l’immediata efficacia del contrasto.
Comando Compagnia dei Carabinieri di Portoferraio