Caro Sergio,
anche quest'estate, sicuro come lo scirocco e i piromani, ecco che la popolazione elbana ed i suoi numerosi ospiti si trovano a dover combattere con la vergogna rappresentata dal famigerato semaforo del Condotto.
Sembra incredibile: per l'Italia e per l'Europa abbondano le cosiddette rotonde, magari anche dove non servono. Antiche dispute con la Provincia di Livorno (ma non doveva chiudere?), chiacchiere e promesse, conflitti di competenza ma mi sia concesso anche tanta incapacità ed ecco che, nelle ore di punta, fin dalla ex locanda Vecchio Papa e dal bar La Curva dello Schiopparello inizia la fila dei disgraziati che vorrebbero, ahimè per loro, recarsi a Portoferraio.
Penso soprattutto a chi deve prendere il traghetto, chi deve spostarsi per lavoro e comunque a tutti i validissimi motivi che portano le persone a muoversi dal versante orientale a quello occidentale dell'isola.
Ma quello che mi meraviglia è l'accettazione supina da parte dei compaesani e in particolare da parte di chi ha attività commerciali addirittura legate al turismo di un tale grave inconveniente. Mentre i sindaci litigano sull'utilizzo dei cospicui fondi derivanti dalle tasse d'imbarco e si fanno già i conti di una fortunata stagione turistica sarebbe atto di decenza da parte di chi ci amministra dare la massima priorità alla soluzione del problema realizzando con le buone o le cattive l'agognata rotonda rotatoria.
Appuntamento all'estate prossima dunque, in fila come birilli sotto il sole delle Grotte...
Ivo Bandi