Oggi la signora Laura Lucchini scrive da Marciana Marina sulla sua pagina Facebook:
Non ho parole. Ho sotto casa uno spazio mio, mio e di altri otto proprietari, privato, ben segnalato, dove parcheggiamo le nostre auto.
Da una settimana un pick up sconosciuto viene lasciato in questo spazio. Oggi vedo finalmente arrivare l'auto che, con non curanza, viene parcheggiata. Scendono due uomini grandi e grossi con accento di fuori. Mi azzardo: "Buonasera, scusate, potreste percortesia spostare la macchina. Questo è un parcheggio privato".
Il più muscoloso dei due, dritto a muso duro, mentre scarica, mi risponde "Ecchissei. Non ci penso neanche".
Sbalordita e inebetita: "Come prego? Forse non ha capito. Questa è proprietà privata. Non potete lasciare l'auto. Perfavore spostatela"
"Ma figurati se io, dopo una giornata di lavoro, vado a cercare parcheggio. E te chi XXXXX ti credi di essere.... xxxxxxxxxxx. Io faccio come xxxxx mi pare. Maffigurati.
Io lavoro per il cinema (Bar Lume ndr) e qui la lascio" ...e un continuo di parole abominevoli. Minaccio di chiamare i Carabinieri, ma loro imperterriti.
Sotto la mia finestra due uomini enormi parole forti urlate, violente. Chiamo altri proprietari e alla fine spostano l'auto continuando ad inveire.
Mio figlio mi guarda e mi dice 'che vergogna, come si fa a trattare una donna in questo modo'. Ho smesso di pormi domande.
Ecco, queste sono le volte in cui mi sento davvero sola.
(...)
Cara Laura
Non sempre la nostalgia del passato ha sostanza, spesso gli anziani giudicano tout-court migliore un'epoca che non lo era affatto, ed il bel tempo che fu che vagheggiano è determinato solo dai loro ricordi di ex giovani forti e (talvolta) belli.
Tuttavia di fronte al tuo racconto mi viene da sottolineare che rispetto a tempi diversi assistiamo a quella che considero una caduta del "controllo sociale", l'opera educativa che la collettività esercitava nei confronti di comportamenti devianti dall'educazione, dal buon gusto, dal rispetto delle persone.
A leggere il tuo report - ed esprimendoti solidarietà - noto però che una almeno parzialmente posiva reazione dei tuoi vicini c'è stata, ed alla fine i due penecefali insultanti hanno dovuto smammare.
Mi ha colpito in particolare lo "Ius spectaculi" agitato come la zagaglia di un Barudda nei tuoi confronti "IO LAVORO NEL CINEMA!" ... meraviglioso.
Mi torna alla mente un lontano episodio (marinese): quello di un altro sgradito ospite che se ne uscì in una discussione con il classico "Lei non sa chi sono io", a cui seguì l'imperativo del compianto Sergio Mazzei che tuonò: "Zitti tutti! Zitti tutti che ora 'sto stronzo ci dice chi è!"
Certo, all'epoca, quei due incommensurabili cafoni, se si fossero permessi atteggiamenti e parole del genere (specialmente nei confronti di una signora) per quanto grossi e cattivi sarebbero stati (scusami il francesismo) presi per la collottola e le trombe del culo e frullati in mare, in un educativo bagno vestiti... ma appunto i tempi sono mutati.
Attuale sarebbe - e confidiamo ci sia - che di fronte ad una vera aggressione (ancorché verbale) subita da una donna marinese, si registrasse un pacato intervento della Prima Cittadina, nei confronti dei responsabili della citata troupe, che faccia capire a chi di dovere, che la disponibilità degli elbani e perfino la loro gratitudine verso chi porta lavoro e ritorno di immagine, non comporta tollerare atteggiamenti violenti e/o anche solo conati di prepotenze da parte di chicchessia.
Dai Laura, che proprio sola non sei ...
Sergio Rossi