Si definisce 'percorso napoleonico' quel tratto di poche centinaia di metri percorso ogni estate da decine di migliaia di turisti, un tratto che partendo dalla Porta a Terra giunge alla Villa dei Mulini.
E' infatti all'imbocco della Porta a Terra che le guide turistiche sostano con i gruppi, spiegando la storia della città. Come si può vedere, da un paio di mesi, il taglio della vegetazione – ora secca- fa bella mostra di sé assieme a rifiuti vari.
Appena dentro il tunnel una porta, sfondata e rimessa in posizione più volte, è l'accesso ad un locale interno alle mura, una volta sede di un'associazione che almeno la teneva in ordine.
Appena usciti dal tunnel su Via Guerrazzi (ingresso delle Fortezze, che invece sono tenute per benino) ci si imbatte in un vero e proprio massacro stradale: fioriere smandruppate, transenna dimenticata, birilli divelti, strisce dell'attraversamento pedonale semi scomparse per 'lavori' stradali con ripristini ad minchiam del fondo.
Svoltando a sinistra si imbocca quindi la V. Lambardi (che le brave guide ricordano essere stato il bibliotecario del còrso), potendo ammirare gli scavi della fibra ottica tappati come sopra e il muretto sbrecciato che separa da Via Scoscesa.
La passeggiata verso il 3°/4° Museo più visitato d'Italia prosegue in Via del Carmine in compagnia dello scavo della fibra, toccando i buchi in prossimità delle fognature fronte abitazioni e, zona Teatro, la sentina in cima alla scalinata riparata di recente ma senza mettere il sifone.
Si prosegue, tra toppe di asfalto che tentano di correggere i dislivelli tra le lastre di granito, fino all'imbocco del tunnel che porta a sinistra alla Spiaggia delle Viste e a destra alla Villa dei Mulini.
Fine del biglietto da visita.