Nessuno vuole aprire sterili polemiche. Possiamo capire i vincoli di budget e le pianificazioni di Enel (e-distribuzione). Quanto mai apprezzato l'immediato intervento degli operatori Enel per interrompere la corrente al palo.
Ma restano fatti e antefatti...
Sono passati una ventina di anni da quando l'Enel ebbe a programmare- in tempi brevi- la dismissione della cabina elettrica posta nel centro del paese e l'edificazione di una nuova cabina alla periferia. Evidentemente già al tempo era stata rilevata l'inadeguatezza della vecchia cabina.
Passa il tempo.
A fine anno del 2013 la popolazione di Pomonte firmò una petizione, indirizzata al Sindaco Anna Bulgaresi, in cui si legge: "E’ noto a cotesta Amministrazione come precise direttive europee recepite dalla legislazione nazionale, illustrino le potenziali correlazioni fra l’esposizione ai campi elettromagnetici generati da cavi elettrici, cabine di trasformazione/distribuzione e patologie umane, fissando nel contempo i limiti di frequenza e di esposizione". E continua: "Rileviamo inoltre che, a prescindere dagli aspetti sanitari- in relazione ai quali non manca certamente l’attenta vigilanza della S.V. quale responsabile sanitario del territorio comunale, la presenza della cabina elettrica al centro del paese e l’attuale “fatiscente” rete di distribuzione che attraversa il paese sopra i tetti, limitrofa a terrazze, a fianco di finestre, ancorata ai muri ed ai pali che “ scintillano” ad ogni acquazzone e rilasciano poco tranquillizzanti “scossettine elettriche”, rappresenta una palese fonte di incidenti e un pesante disvalore ambientale e paesaggistico."
Il Sindaco provvide immediatamente a trasmettere la petizione alla dirigenza Enel, ricevendo assicurazioni che l'operazione era prevista nel piano di potenziamento della rete elettrica isolana. Dopo pochi mesi i contatti fra Comune ed Enel portarono, con ampie ricadute sui media, al progetto di: "Un generatore marino in grado di produrre centinaia di chilowattora. Una capacità nominale di 150 kW che sarà in grado di produrre 220 MW/h all’anno. Un’energia elettrica che arriverà dal mare, nel caso specifico quello di Pomonte Un generatore sommerso che produrrà energia sfruttando il modo ondoso. Il Comune di Marciana ha dato il via libera approvando il progetto definitivo per la realizzazione di infrastrutture lineari energetiche legate al cavo elettrico necessario per la immissione nella rete nazionale di un convertitore di energia elettrica del moto ondoso" (Il Tirreno 22 giugno 2014).
Progetto ribadito il 22 settembre nelle pagine web di Enel con queste parole: "Presto sarà l'energia del mare a illuminare la costa sud-occidentale dell'Isola d'Elba, nelle località Chiessi e Pomonte. Il comune di Marciana ha approvato il progetto definitivo per la posa del cavo necessario a immettere nella rete elettrica l'energia prodotta dal generatore, installato a circa 600 metri dalla costa". (https://corporate.enel.it/it/media/news/d201409-energia-blu-un-mare-dal-potenziale-green.html)
Questi sono gli antefatti.
I fatti sono: l'innovativo progetto perso nei meandri del tempo; l'incendio di ieri; le immagini allegate a questo scritto, dove è documentata una situazione che definire fatiscente sembra quasi un eufemismo...fra cavi elettrici e cavi telefonici, spesso intrecciati in "inquietanti" esposizioni.
Beppe Tanelli