C’è una frase che è diventata così trita e ritrita, che si finisce per non usarla per pudore, in occasione della scomparsa di un personaggio: “… un pezzo della nostra storia che si perde …”
Solo che per una infausta coincidenza, nell’arco di un mese le scomparse di persone “significative” per la nostra comunità si sono susseguite ad un ritmo anomalo, tanto che il destino pare avere assestato un vera “magliata” al tessuto sociale isolano e ferjese in particolare, privandolo di preziosi pezzi di unanità e memoria.
Ultimo della luttuosa serie Marcello Donati. stroncato da un improvviso malore nella serata di domenica 31 ottobre, a poche settimana da una più sofferta dipartita, quella del fratello Lucianino.
Certo, aveva 83 anni, per lui non si potrà dire “funere mersit acerbo…”, ma fa ugualmente tristezza vedere estinguersi una intera generazione di “una schiatta” quella dei discendenti di Giuliaccia (ma solo chi ha bazzicato Piazza Padella può capire quanto affetto “sociale” era sotteso a quell’apparente dispregiativo).
Marcello a lungo aveva gestito un’osteria il Via del Mercato Vecchio, nel cuore della citta antica, ed era quello che qualcuno avrebbe definito un rifugio di innocui peccatori, una sorta di “riserva indiana” un punto di aggregazione dove, davanti ad un “quartuccio”, un “ovo lesso” o alle acciughe sotto pesto, si poteva incontrare un’umanità narrante, ancora capace di scambiarsi sguardi e parole, tra uno scozzo di briscola e tressette, nel mezzo di una irriverente "passatella". Marcello e sua moglie riuscivano a gestire quell'avanzato posto di resistenza degli antichi autoctoni costumi (e perché no, valori) senza smancerie ma con ruvido buon cuore.
Un altro ferajese vero se ne è, quindi, andato, e per la cronaca, per chi vorrà rivolgergli un ultimo saluto, i suoi funerali sono stati fissati per giovedì 2 Novembre, alla ore 11 nel Duomo di Portoferraio, giusto a mezza strada tra Piazza Padella e Via del Mercato Vecchio.
Un abbraccio alla famiglia tutta dalla Redazione di Elbareport.