Dopo circa, trenta anni di utilizzo del Teatro dei Vigilanti - Renato Cioni senza che venissero effettuate manutenzioni si è dato corso a opere di manutenzione rivolte soprattutto al ripristino degli intonaci cadenti nella parte sinistra dell’emiciclo, area infiltrata dall’umidità proveniente dalla limitrofa salita del Falcone.
L’analisi della struttura ha condotto a riscontrare (anche con sorpresa, dato atto che l’edifico era stato sottoposto negli anni 90 a restauro), la presenza di importanti ed estese parti strutturali, purtroppo, realizzate in cemento armato. Col passare del tempo, a causa dell’ossidazione dei ferri, si è concretizzato il distacco degli intonaci, mentre è stata riscontrata una estesa umidità di risalita.
In conseguenza dei vari distacchi dell’intonaco nel primo ordine di palchetti effettuando gli interventi necessari per la stabilizzazione ed ripristino delle pareti sono apparse antiche decorazioni. Dopo il sopralluogo della Soprintendenza − immediatamente contattata nella persona del funzionario responsabile per l’Elba, Dr. Amedeo Mercurio da parte dell’arch. Coltelli– si è pervenuti, con buona dose di certezza, all’attribuzione degli affreschi alla mano del pittore piemontese Vincenzo Antonio Revelli, incaricato direttamente da Napoleone (agosto 1814) della decorazione, oltre che delle proprie dimore, anche del nuovo teatro voluto dall’Imperatore. Con sorpresa dobbiamo rilevare che trent'anni fa si preferì gettarci sopra un secchio di vernice.
La scoperta, inaspettata, aggiunge un nuovo importante tassello al già ricco patrimonio culturale della città in generale e, in particolare, consente una migliore rilettura storica del contenitore teatrale, da presentare ai turisti, a tutti gli effetti, come “teatro napoleonico”
Il restauro, che va oltre la mera conservazione di un se pur straordinario monumento, rappresenta quindi un volano per l’economia locale, costituendo un attrattore per il turismo nazionale ed internazionale contribuendo al processo di “destagionalizzazione”, creando un vantaggio economico non solo per Portoferraio, ma per l’intera Isola.
Così l’Amministrazione comunale – d’intesa con la Soprintendenza che cura gli aspetti tecnici e storici del restauro – ha deciso di procedere con l’opera di recupero degli affreschi presenti in un primo palchetto.
Un progetto che possiede un valore che va oltre la semplice conservazione, per quanto sopra esposto, a cui ovviamente si cercherà di dare seguito agendo sull’intero teatro.