In questi giorni a Portoferraio sui social media e sulla stampa si sta creando una discussione alimentata ad arte per creare confusione sul presunto - e a nostro avviso inesistente – problema della eccessiva occupazione delle spiagge. Evidentemente il PD, proprio per generare confusione, cita il regolamento urbanistico a proprio piacimento, ovvero pro domo sua. Ma procediamo con ordine, affrontando per prime le questioni tecniche.
L’articolo 63 del regolamento urbanistico rinvia ad un atto di governo del territorio. Con la legge regionale 65/2014, la definizione di “atto di governo del territorio” uscendo dal novero legislativo e definitorio, viene abrogata. Nel nostro caso , ovvero nel caso del rilascio delle concessioni demaniali che tanto hanno fatto discutere, si definisce semplicemente una modalità di gestione di una funzione prevista, senza che si costruisca alcunché. Altro sarebbe stato se, nelle concessioni demaniali, si fosse prevista la realizzazione di manufatti, ma non è questo il caso in questione.
Il regolamento approvato da Consiglio Comunale è un atto di governo, analogo e dello stesso valore del Regolamento Edilizio.
L’atto prevede esclusivamente modalità d’uso di arenili che, in quanto demanio marittimo, hanno vocazione balneare e le strutture ammesse non hanno carattere edilizio (sdraio, lettini, ombrelloni e postazione bagnino). Non si prevede edificazione, opere, o trasformazione permanente, fattispecie che richiederebbe un diverso procedimento di natura urbanistica. Altro sarebbe se si prevedesse la realizzazione di strutture o manufatti di difficile rimozione o che modificano permanentemente il suolo, ma non è nemmeno questo il caso.
Si deve considerare inoltre che siamo comunque di fronte ad attesi provvedimenti governativi che dovrebbero consentire di definire una volta per tutte la natura delle spiagge e delle concessioni demaniali alla luce della normativa europea, a fronte della quale è aperta una procedura d’infrazione contro l’Italia. Ovvero può anche essere che cambiando la normativa le concessioni debbano essere tutte revocate, oppure che si debbano approvare nuovi regolamenti, svolgere nuovi procedimenti, in ragione di precise disposizioni a tutela dell’interesse pubblico che è sempre preminente quando si tratta di beni demaniali, ma ripetiamo, siamo solo nel campo delle ipotesi.
Tutto il resto sono polemiche pretestuose a fronte una diversa modalità, che, al di là di alcune disfunzioni attuative, prontamente corrette, vanno configurando un diverso e migliore ordine sulle spiagge rispetto alle “apparecchiature” quotidiane delle stesse che imponevano interventi delle forze di polizia. E qui è bene aprire una parentesi: ci chiediamo come mai il PD, quando sono state rilasciate le concessioni nel 2006, non ha mai pensato cosa poteva succedere, ovvero la sistematica occupazione delle spiagge fin dal mattino presto. Devono avere sicuramente la memoria corta e, come dicono a Livorno, un muso che ci rimbalzano l’acciarini: quando i portoferraiesi protestavano perché già dalle prime ore del giorno non riuscivano a mettere nemmeno più un asciugamano, se li ricordano gli articoli di giornale o soffrono di amnesie? Noi non abbiamo fatto altro che regolamentare il caos che loro avevano creato.
Dopo le doverose puntualizzazioni tecniche - visto che qualcuno fa dotte citazioni sui social - torniamo al casus belli, ovvero la spiaggia delle Ghiaie. Su una estensione di 8300 mq. circa, le concessioni demaniali (preesistenti e nuove) occupano nemmeno il 10% della superficie, una percentuale incredibilmente bassa rispetto al resto d’Italia. Chi dice che la spiaggia delle Ghiaie è occupata, dice bugie non solo a se stesso, che poco ci importa, ma alla cittadinanza tutta. Il PD oppure Lanera, che ultimamente sta scrivendo come Elba Protagonista e non come Fratelli d’Italia (tutto bene?) vogliono altre percentuali? Ma guardiamo anche altre spiagge: Capobianco, l’area concessa è 260 mq. su di un totale di 3600 mq (7,2%) circa. Sansone l’area concessa è 260 mq. a fronte di una estensione della spiaggia di circa 4500 (5,7%). Senza considerare che alcune spiagge sono totalmente libere, ma soprattutto senza considerare che ad ogni concessione rilasciata corrisponde un servizio, per la comodità e la sicurezza dei bagnanti. E questa sarebbe l’invasione delle concessioni sul demanio marittimo del comune di Portoferraio? Ma fateci il piacere!
L’amministrazione Comunale di Portoferraio