La forte mareggiata della notte è stata ancora una volta fatale per il Pontile Vigneria, simbolo della storia mineraria e popolare dell' isola, vero e proprio monumento recente a ricordo di una Storia che, dagli Etruschi, ha fornito (secondo un documento Italsider) circa 60 milioni di tonnellate di ferro.
I ponti di caricamento della Società concessionaria Ferromin (parte del gruppo IRI-Finsider, poi Italsider, infine ILVA) si trovavano a Cala Innamorata, Capo Bianco, Capo Pero (due), tra la punta di Rio Albano, Cala Seregola e Punta Castelluccio e, appunto, Vigneria, rimasto, malandato, a ricordare quell'epopea del ferro.
Non è la prima volta che il Pontile Vigneria subisce la forza del mare: le cronache ricordano infatti la tremenda mareggiata del febbraio 1967, che distrusse anche il pontile di Rio Albano, e quella del 1979 che colpì di nuovo quello di Vigneria, costringendo la Ferromin ad utilizzare il Porto di Rio Marina nel mentre si ricostruiva rapidamente il pontile, nonostante i tempi di crisi che, nel 1981, portarono com'è noto, alla chiusura delle miniere la cui attività si limitò poi, fino al 1992, alla sola estrazione, in zona Monte Fico sopra Rio Marina, del Serpentino (silicato di magnesio). Oggi che le miniere sono definitivamente chiuse e oggetto di un interessante turismo archeo-industriale legato ai fiori della terra, l' unica, flebile speranza per la ricostruzione e il consolidamento del Pontile di Vigneria è appunto che venga considerato per quello che è, un monumento.
CR