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• Link al commento Lunedì, 19 Novembre 2018 19:51 inviato da Andrea Isolani

  riguardo alla querelle sui vaccini si o no, qualcuno conosce il Prof. Giulio Tarro? Per chi non lo conoscesse riporto solo un paio di cose dal suo lungo e prestigioso CV (visualizzabile su internet o nel suo ultimo libro "10 cose da sapere sui vaccini"): nato a Messina nel 1938, laureato in medicina e chirurgia all'università di Napoli con il massimo dei voti, ha dedicato la sua vita alla ricerca sia in Italia che all'Estero. Allievo di Sabin, virologo di fama mondiale. Presidente della commissione sulle biotecnologie della virosfera UNESCO. E' stato candidato al Premio Nobel. Nel suo ultimo libro, con argomento vaccini, molto umilmente dichiara di non volersi schierare nè con il fronte no-vax nè con il fronte pro-vax, ma poi lascia intendere benissimo di essere sulla via di mezzo propria dei free-vax, con una posizione fortemente critica sull''attuale pratica vaccinale, con particolare riguardo alle vaccinazioni pediatriche; fra l'altro il libro è ricco di riferimenti a studi e ricerche che evidenziano forti criticità riguardo a talune pratiche vaccinali, in virtù della composizione dei vaccini (dove troviamo adiuvanti quali i sali di alluminio, conservanti come il timerosal - sali di mercurio - antibiotici, formaldeide, glifosato, fenolo, metalli pesanti) e del calendario delle vaccinazioni pediatriche. Ci sarebbero innumerevoli passi del libro da citare per provare almeno ad aprire un poco la mente a chi ancora difende a spada tratta l'attuale pratica vaccinale e la sua illusoria innocuità ed efficacia per tutti, ma qua mi limito a riportarne solo uno (ai più volenterosi consiglio caldamente di comprarsi e leggersi il libro fino in fondo): "I vaccini contengono molte sostanze estranee all'organismo e in particolare alcune delle seguenti: virus vivi o morti, batteri, parti di Dna, frazioni antigeniche, tossine, proteine eterologhe, prioni, antibiotici, fenolo, alluminio, formaldeide, fenossietanolo, oli e innumerevoli nuovi composti ad azione conservante o adiuvante, nanoparticelle, ecc. Con le conoscenze di immunologia di cui disponiamo oggi, come possiamo pensare che la somministrazione parenterale di queste sostanze a neonati di 2-3 mesi di vita sia totalmente innocua? (......) Sappiamo bene che l'innocuità a lungo termine della somministrazione parenterale di questi composti, singoli e/o variamente associati fra loro, non è stata dimostrata nei neonati, mentre esistono prove scientifiche della tossicità e pericolosità isolata di alcuni di essi, sia in vitro, sia negli animali da laboratorio, sia nell'uomo. Per esempio, in questi ultimi anni la letteratura scientifica si sta arricchendo di molti studi sulla tossicità dell'alluminio vaccinale. Recentemente si sta arricchendo anche la bibliografia sulle reazioni autoimmunitarie e/o infiammatorie causate dagli adiuvanti contenuti nei vaccini. (.....)" Riporto un altro breve passaggio, alquanto inquietante sul possibile futuro della salute pubblica: "L'esperienza clinica basata sullo studio della salute globale dei bambini non vaccinati li fa apparire più sani dei vaccinati, cioè meno soggetti alle patologie infettive, specie delle prime vie aeree, meno soggetti ai disturbi gastrointestinali e alle patologie croniche, meno soggetti alle patologie neurologiche e comportamentali e scarsi consumatori di farmaci e di interventi sanitari. E' verosimile che le motivazioni siano molteplici:1) le vaccinazioni non sono state personalizzate 2) le vaccinazioni disorganizzano il sistema immunitario in bambini predisposti 3) sono somministrate a bambini immunologicamente immaturi 4) sono numericamente troppe. (......) Come mai negli ultimi decenni sono in continuo e preoccupante aumento molte malattie pediatriche, ma anche non pediatriche, in cui i meccanismi immunologici sono la causa principale, o comunque sono tra le cause principali? Come possiamo essere certi che la pratica generalizzata delle vaccinazioni non possa essere uno dei fattori coinvolti in queste patologie? Stanno tornando alcune malattie che si ritenevano eliminate: almeno in due casi (pertosse e simil-polio) si tratta di nuovi microrganismi verso cui i vaccini non coprono. Forse non abbiamo minimamente considerato la possibilità che i vaccini, come gli antibiotici, possano contribuire a selezionare nuovi microrganismi. Una delle sfide principali dell'infettivologia sono i batteri multiresistenti: possiamo pensare che nel tempo si correrà lo stesso rischio con i vaccini? Alcuni casi, come già detto, sembrerebbero farlo pensare. Non basterebbe usare più cautela?" Considerazione personale, sulla base di quanto ho letto e sto leggendo sull'argomento, soprattutto dal Libro del Prof. Tarro.. coprirsi gli occhi e le orecchie di fronte ai quesiti, ai dubbi e ad alcune affermazioni tra quelle riportate sopra è semplicemente non scientifico e soprattutto non fa il bene dei bambini - e degli adulti che questi diverranno - e della salute pubblica in generale. Le istituzioni farebbero bene ad ascoltare l'invito di Tarro a prendere in considerazione - come sempre predicato da chi è contro l'obbligo vaccinale attuale, indiscriminato ed uguale per tutti - la necessità di procedere a specifici esami ed indagini di tipo genetico ed immunologico per ogni bambino per accertare chi benefìci effettivamente di determinati vaccini (rigorosamente monovalenti) e chi invece potrebbe risultarne danneggiato gravemente e a vita. Questo se si vuole andare incontro veramente al bene della salute dei bambini e della popolazione in generale.. Poi se le istituzioni sono influenzate nelle loro scelte da altri tipi di interesse (come ad esempio dimostrato nel libro di Tarro, per ciò che riguarda l'Agenzia Europea del Farmaco - EMA - almeno per le valutazioni che questa ha dato sulla non nocività del vaccino HPV), questo è un altro paio di maniche che niente ha a che fare con la scienza e con la salute dei cittadini. Andrea Isolani