La vicenda occorsa lunedì 9 aprile scorso, si sa, ha profili differenti e se quello riferito alla servitù di uso pubblico della via dei Rosmarini e alla presenza di alcuni paletti di recinzione e cartelli è legata ad aspetti soprattutto ma non solo di natura civile, vi è invece quello della lite tra escursionisti e privati che ha senza dubbio oltrepassato il limite della legge penale e che nell’attività di ricostruzione dei fatti ha già preso forma.
I carabinieri della Stazione di Campo Elba, attivati nell’immediatezza dei fatti, stanno svolgendo un’ indagine minuziosa, fatta di sopralluoghi e audizioni di persone informate sulla vicenda e protagonisti della stessa e mirano, ovviamente, a far luce, su tutti gli aspetti ma sono già arrivati, intanto, a stabilire che nei confronti di almeno una escursionista vennero tenuti atteggiamenti effettivamente minacciosi e nei confronti di una guida si arrivò addirittura alle percosse, che per fortuna hanno causato solo lesioni lievi. La guida venne, infatti, spintonata e nella conseguente caduta riportò contusioni, per fortuna non gravi.
I comportamenti tenuti il Lunedì dell’Angelo da una donna di 46 anni proprietaria di un’abitazione e di un terreno interessati dal percorso e un 48enne, che stava svolgendo dei lavori edili nella proprietà, entrambi individuati dai carabinieri, verranno, quindi, valutati dalla Procura della Repubblica livornese, secondo la ricostruzione fatta dall’Arma.
A oggi, di fatto, è ancora rilevabile la presenza di alcuni cartelli e pali che avevano il presumibile scopo di delimitare una proprietà, ma sono abbattuti e di fatto non ostruiscono il passaggio, né l’attraversamento della ripida via che porta alla cala vicina al luogo dell’accaduto, di fatto percorribile.
E’ da valutare, tra l’altro, se la presenza e la modalità di fissare tali elementi nel terreno rappresenti violazione e l’attribuzione della eventuale responsabilità.