Nel pomeriggio di martedì 15 ottobre, con la lentezza e la precisione di un rendez-vous spaziale, le due massicce gru sbarcate in mattinata hanno sollevato e depositato nella stanza dedicata di quello che sarà l'ampliato Pronto Soccorso, le dodici tonnellate della nuova camera iperbarica, capace di 6+1 (operatore sanitario) posti.
Un'operazione perfettamente riuscita per questa importante attrezzatura, assolutamente strategica per un'isola come l'Elba che, con i suoi 147 km di coste (il 2% nazionale), attira ben il 10% delle immersioni complessive in acque nazionali (60mila su 600mila) e, con geometrica proporzione, registra il 10% delle malattie da decompressione (200 annue su 2mila).
Una presenza - quella della camera iperbarica all'Elba - che data dal 1975, quando si installò una monoposto del peso di 0,5 tonnellate, per poi passare nel 1993 alla una 2 posti +1 (4 tonnellate, donata dall'Ing. Eugenio Guidi) rimasta fino ad oggi, 15 ottobre 2019.
La nuova camera iperbarica sarà funzionante a primavera 2020, un lasso di tempo che servirà a formare 15 tecnici sceltri tra il personale infermieristico elbano con 2 medici che acquisiranno il master in medicina subacquea. In questi mesi, rassicurano dalla dirigenza dell'Ospedale, il servizio sarà garantito da una presenza H24 con un servizio di Pronta Disponibilità sia dei medici che dei tecnici, per valutare in tempo reale i casi di emergenze per l'invio a Grosseto o Livorno.
Oltre all'impiego per le Malattie da Decompressione, la camera iperbarica vede un fondamentale utilizzo per le intossicazioni da ossido di carbonio e per una serie di patologie croniche (osteomieliti, piede diabetico, ulcere, lesioni da schiacciamento, ecc) che sono presenti all'Elba con numeri siignificativi e che, in assenza di un servizio in loco, portebbero a frequenti abbandoni dei percorsi terapeutici fuori Elba con aggravi delle patologie (e relativi aumenti di costi per il SSN).
CR