Padre Bartolomeo Sorge compie 90 anni: è nato a Rio Marina il 25 ottobre 1929. Ha sempre considerato il ritorno nel paese minerario come "un pellegrinaggio alle radici spirituali e umane", dichiarando di aver imparato "dal clima forte delle miniere e dall'impegno sociale del padre". Questi, avvocato, ha ricoperto a Rio Marina l'incarico di consigliere comunale (la madre era insegnante di lettere). Dopo alcuni anni, il trasferimento nel grossetano e poi nel Veneto. A 17 anni entra nella Compagnia di Gesù ed è ordinato sacerdote nel 1958.
E' stato redattore di Civiltà Cattolica (la più antica rivista culturale in lingua italiana con i suoi 170 anni) dal 1966 e direttore dal 1973 al 1985. Dopo un periodo (1986-1996) come direttore dell'Istituto di formazione politica "Pedro Arrupe" di Palermo (dove è tra i protagonisti della cosiddetta «Primavera»), ha diretto Aggiornamenti Sociali dal 1997 al 2009 e il mensile Popoli dal 1999 al 2005.
E' autore di numerose pubblicazioni sulla dottrina sociale della Chiesa e l'impegno dei cristiani in politica.
La vocazione religiosa di Bartolomeo Sorge, prima di incanalarsi nell'esperienza gesuita, è stata in bilico fra il carisma carmelitano (centralità della vita contemplativa) e quello francescano ("il monastero è il mondo"). Nel libro "Uscire dal Tempio", lui stesso racconta in modo particolareggiato questo tempo di scelta. E conclude: "Uno dei doni più grandi, del quale non ringrazierò Dio mai abbastanza. è quello di avermi conservato un'anima di eremita, anche se esteriormente sono diventato per Lui un giramondo. Posso fare la vita che faccio, solo perché il senso dell'assoluto di Dio non mi lascia mai un istante. Questo mi consente di mantenere un cuore completamente libero. (...) C'è uno spogliamento interiore, al quale mira la stessa povertà esteriore, e che è assai più importante e difficile: è la vetta del radicalismo evangelico".
La sua attenzione alla società e al mondo, letta con gli occhi della fede e dell'etica sociale cattolica, è stata al centro di suoi discorsi in occasione di visite a Rio Marina.
Il 25 gennaio 1991, all'Hotel Ortano Mare, parlò sul tema "La fine del socialismo è vittoria del capitalismo?" (nell'occasione ricevette una targa ricordo della rivista "La Piaggia").
Il 14 novembre 1991, nel corso delle celebrazioni dei 150 anni della parrocchia Santa Barbara, intervenne sul tema: "Costruiamo insieme la società di domani".
Con affetto e gratitudine, il 6 dicembre 2010, gli fu conferita l'onorificenza comunale "Santa Barbara".
Attualmente, padre Sorge continua ad essere voce nella Chiesa e nella società italiana, in questo tempo di cambiamento d'epoca.
Sulla Chiesa, è l'ultimo suo scritto apparso su Civiltà Cattolica (n.4062 del 21 settembre), affronta il tema del "probabile sinodo" della Chiesa italiana. Sorge è stato uno dei principali relatori al primo Convegno della chiesa italiana (Roma 1976), incentrato sul rapporto fra evangelizzazione e promozione umana. Altri sono seguiti a cadenza decennale (Loreto 1985, Palermo 1995, Verona 2006 e Firenze 2015). Nel riconoscere gli elementi positivi di questi convegni, il gesuita sottolinea che le due principali proposte emerse non hanno trovato la loro attuazione: lo stile del "con-venire" (oggi si parla di "sinodalità") e la "conversione missionaria" della pastorale. Sono questi, come instancabilmente ricorda papa Francesco, le due realtà che possono consentire alla chiesa un "salto di qualità sulla via del rinnovamento conciliare". "Questo nostro tempo - approfondisce Francesco - richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli: il Signore è attivo e all'opera nel mondo". Allora, si chiede padre Sorge, "un semplice Convegno ecclesiale [previsto per il 2025] non può bastare. Non sarà necessario dunque un Sinodo?". E ancora: "Perché non pensare piuttosto a un Sinodo e all'effusione di Spirito Santo che esso sempre comporta, e convocarlo al posto del prossimo 6° Convegno ecclesiale?". Tra i vescovi italiani qualcuno pensa allo stesso modo. Chissà se il popolo di Dio, vescovi e fedeli insieme, decideranno di chiedere al Papa di convocarlo. "Intanto - conclude padre Sorge - si può iniziare subito con la preghiera. Il Sinodo, infatti, come ogni altro dono dello Spirito, va invocato, atteso e accolto in ginocchio".
Di società italiana, padre Sorge parla nel suo ultimo libro: "Perché il populismo fa male al popolo: Le deviazioni della democrazia e l’antidoto del 'popolarismo'” (coautrice Chiara Tintori, ETS 2019). In esso analizza il pericolo rappresentato dal populismo e dalle sue possibili derive (antipluralismo, contrapposizione tra élite e popolo, con le prime sempre corrotte e negative, autoritarismo). E vede nella riscoperta del popolarismo (mentre ricorrono i cento anni della nascita del partito popolare con l'appello "Ai liberi e forti") la possibile via di uscita. Il libro, pertanto, riflette sulla buona politica alla luce del concetto di laicità positiva, di don Sturzo e della Dottrina sociale della Chiesa, e dei capisaldi del popolarismo oltre alla laicità: l’ispirazione religiosa, il primato del bene comune, il riformismo. Come impegnarsi per costruire una città a misura d'uomo? Come formare i cittadini al bene comune e all'impegno in spirito di servizio? A chi propugna lo scontro, disgregando i legami e approfittando dell'insicurezza e del disorientamento per alimentare la paura, si risponde con l'affermazione della forza del dialogo, la cultura dell'incontro e la prospettiva dell'unità.
In attesa di poterlo avere ancora all'Elba, con gratitudine per la sua instancabile azione, riceva i più sinceri auguri.
Nunzio Marotti
[foto Aggiornamenti Sociali]