A inizio ottobre la ferrata sul sentiero 100 per arrivare al Monte Capanne, riservata a EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura) era stata chiusa dall'Ente Parco per lavori di manutenzione straordinaria.
In data 23 ottobre è stato effettuato il collaudo dei lavori che ha avuto esito positivo.
“Sentieristica e sicurezza nelle percorrenze della rete escursionistica - ha tenuto ad evidenziare il Presidente Giampiero Sammuri - sono tra le tematiche centrali dell’attività gestionale dell’Ente Parco. E per questi obbiettivi è fondamentale la collaborazione operativa sempre più stretta ed efficace attivata con il Club Alpino Italiano, sia a livello centrale, sia a livello della Sottosezione Isola d’Elba. Siamo quindi particolarmente soddisfatti dell’intervento condotto per conto dell’Ente Parco da parte di specialisti esperti del settore, coadiuvati da appassionati volontari, che ha consentito di realizzare un’importate attività di manutenzione straordinaria e, di conseguenza, di restituire alla fruizione in sicurezza della ferrata del Monte Capanne, la vetta più alta dell'Isola d'Elba. Tenendo conto anche del costante monitoraggio dei percorsi escursionistici all’interno dell’area protette, il CAI conferma il suo appoggio ed affiancamento alle iniziative dell’Ente Parco, sempre più impegnato a promuovere il territorio dell’arcipelago toscano attraverso una ricca rete sentieristica che può essere fruita tutto l’anno, alla scoperta delle eccellenze ambientali e storico-culturali nelle quattro diverse stagioni.”
Vittorio Santini, reggente Sottosezione CAI Elba ci racconta il lavoro svolto dagli esperti.
“Nei giorni 3-4-5 ottobre sono stati effettuati i lavori di manutenzione straordinaria della ferrata del Monte Capanne. Sono stati ripristinati alcuni fissaggi su roccia, sostituiti alcuni cavi, eliminati altri su tratti ritenuti non pericolosi. Li ha effettuati Carlo Barbolini, Accademico del CAI, che non vuol dire docente universitario, ma persona che ha acquisito titolo per le esperienze maturate percorrendo vie alpinistiche particolarmente difficili spesso in condizioni ambientali altrettanto difficili. Alla perizia alpinistica Barbolini ha aggiunto la professionalità di chi sa programmare un lavoro su cui non si può tornare a metter mano tante volte. E’ salito infatti sul Capanne a giugno ed ha fotografato dettagliatamente tutti i punti su cui era necessario operare e dopo, a tavolino ha deciso le modalità di intervento. Il suo modo di procedere ha interessato ed è stato formativo per coloro che hanno collaborato allo svolgimento del lavoro: soci CAI e soci della associazione Pedalta. In periodi precedenti Barbolini ha anche realizzato le ferrate del Procinto e del Pizzo d’Uccello, entrambe sulle Alpi Apuane. Oltre all’aspetto tecnico, che ha risolto il problema della sicurezza del percorso, la circostanza ha costituito un momento di crescita culturale e sociale concentrando su di un obbiettivo comune le attenzioni e l’impegno di differenti realtà locali come le associazioni CAI e Pedalta, nella presa di coscienza che migliorare le condizioni di fruibilità del territorio in cui si opera non può che giovare a tutti. Il completamento dei lavori è stato effettuato con il collaudo da parte dell’ing. Marco Passaleva, anch’esso accademico CAI”.
Il video sulla riparazione della Ferrata con le immagini di Michele Cervellino