Ore 20.50 arriviamo a Piombino, purtroppo abbiamo perso la nave delle 18.40 e prima delle 22 non ce ne sono altre. Quindi siamo arrivati al porto senza fare grandi corse ma comunque con congruo anticipo. Chiediamo in biglietteria di poter cambiare il biglietto ma ci dicono che non possono farlo e di provare ad andare sul molo: probabilmente non ci faranno imbarcare perché non c'è disponibilità.
Arriviamo all'imbarco e ci dicono che sarà difficile che si imbarchi perché non c'è posto ma di aspettare comunque le 22 per saperlo.
Per curiosità chiamiamo in biglietteria e, facendo finta di nulla, chiediamo se c'è posto sulla nave delle 22. L'impiegata ci dice che c'è ancora posto per 7 auto.
AVETE CAPITO BENE...7 AUTO e non ci facevano imbarcare. A quel punto andiamo di nuovo in biglietteria e chiediamo per la seconda volta ma con più decisione di cambiare il biglietto. Ci viene detto che l'orario è passato, noi ribadiamo che il biglietto è valido un anno e la signora ci dice "si, ma quando c'è disponibilità e non in stagione". Peccato che l'impiegata in questione non sappia che abbiamo chiamato un secondo prima e che ci è stata confermata la disponibilità. Le diciamo che per i residenti non può valere un discorso di stagione o non stagione (e nemmeno per gli altri visto che nel regolamento dietro il tagliando non è indicato alcun periodo di validità se non quello dell'anno solare). Quindi riepiloghiamo la situazione: Il biglietto è riutilizzabile entro l'anno? C'è sempre disponibilità? Bene! Abbiamo allora diritto a cambiarlo? Visibilmente imbarazzata, la signora non ha saputo rispondere.
Morale della favola: siamo costretti a fare un nuovo biglietto per avere la certezza di partire e non rischiare di rientrare all'Elba il giorno successivo.
Quindi si, il posto c'era ma a quanto pare conveniva conservarlo per chi "paga di più". Niente contro l'impiegata che fa il suo lavoro e ci mette la faccia, ma qualcosa contro chi dà questi ordini di scuderia.
Scriviamo questo testo quando sono le ore 23 e, invece di essere attraccati alla banchina di Portoferraio, siamo ancora all'altezza di Cavo.
Ma tanto ormai la famosa "ora di traghetto" è solo un modo di dire che ci ricorda tempi migliori.
Una coppia di residenti Elbani