Nonostante siano ormai abituati alle stranezze e agli episodi più buffi e fantasiosi per commettere violazioni in terra e in mare, i carabinieri Forestali di servizio a Pianosa probabilmente non credevano ai loro occhi quando ieri (20 agosto<9 hanno visto volare nel cielo dell’Isola piatta dell’Arcipelago Toscano un drone.
Infatti, il sorvolo di una zona protetta, nella quale ci sono a terra e a mare zone di protezione integrale e dove nidificano specie di uccelli rarissime come le berte e i gabbiani corsi, deve essere autorizzato con specifico nulla-osta dal Parco Nazionale che può concederlo solo per motivi scientifici, istituzionali o legati alla promozione ufficiale del Parco.
Quello di fronte a cui si sono trovati invece i carabinieri forestali era invece un turista che, sceso dal traghetto che collega giornalmente l’Isola d’Elba a Pianosa, elusa la sorveglianza delle guide Parco, aveva fatto volare il suo drone per catturare dall’alto immagini paradisiache ed esclusive di Pianosa.
Una furbata che gli è costata cara, visto che i carabinieri forestali gli hanno sequestrato il drone abusivamente svolazzante e lo hanno sanzionato in base a quanto previsto dalla legge 394/91 sulle Aree protette.