Oggi, lunedì 24 agosto, per molte scuole, fra cui quelle elbane, iniziano le attività scolastiche . Gli alunni riprenderanno la didattica il 14 settembre e alcuni di loro, quelli con carenze degli apprendimenti, torneranno a scuola già nei prossimi giorni.
Sulle modalità di riapertura delle scuole si sono spesi fiumi di parole e di inchiostro (digitale).
Solo due sottolineature.
La prima. La voce della scuola e della pedagogia è apparsa marginale. Tutto è stato gestito a livello sanitario. Ce lo ricorda anche il pedagogista Daniele Novara, il quale parla di "inversione di ruoli tra le competenze scolastico-educative e quelle sanitarie".
Il secondo. Restando sul terreno delle decisioni sanitarie, sicuramente necessarie. Non riesce a convincermi, sebbene temporanea, la deroga al distanziamento per cui è consentito, dove non è possibile fare diversamente, stare a meno di un metro di distanza ma con mascherina. E' difficile capire la logica, se non alla luce del voler a tutti i costi far ripartire le attività didattiche in presenza (e così si spiegherebbe anche il non aver adeguato il calendario con le date delle elezioni).
In ogni caso, il 14 settembre ci sarà la gioia di rivedersi, contenti di un nuovo inizio e di nuove esperienze. Ognuno, dentro di sé, recherà i segni e le riflessioni del tempo di chiusura. Ognuno nutrirà la speranza ("andrà tutto bene"), mista a quel timore che aiuta la prudenza. C'è da augurarsi la comune consapevolezza di "stare tutti sulla stessa barca" (anche se non tutti nella medesima posizione: quanto hanno pesato le disuguaglianze sociali nel tempo della pandemia!) e di coniugare la libertà alla responsabilità nei confronti di tutti.
Nunzio Marotti