Verrano donati a breve, dopo la approvazione del dipartimento tecnologie sanitarie di Pisa che è in corso, all’Ospedale di Portoferraio alcuni caschi per la ventilazione assisitita NIV (NON INVASIVA) tipo CPAP dalla nostra Società, grazie all’interessamento del Dott. Samadhi Santoro di Portoferraio che ci ha messo in contatto con il dott Luigi Genghi, direttore sanitario del nosocomio elbano.
Il concetto di ventilazione meccanica non invasiva (NIV) si riferisce alla capacità di fornire un supporto ventilatorio attraverso le vie aeree superiori del paziente, utilizzando maschere o altri devices. La tecnica si distingue da quelle che bypassano le vie aeree, attraverso il posizionamento di un tubo tracheale, o tracheotomia e che pertanto, sono considerate invasive. Una delle prime descrizioni dell’utilizzo della NIV somministrata tramite maschera nasale, riguardò il trattamento della ipoventilazione notturna dei pazienti affetti da patologie neuromuscolari. Il risultato fu talmente positivo che questa metodica venne unanimamente accettata come metodo terapeutico standard di ventilazione meccanica nei pazienti con insufficienza respiratoria, dovuta a malformazioni della gabbia toracica, malattie neuromuscolari, o inibizione del drive respiratorio centrale. Dopo poco tempo dalla sua iniziale applicazione, la NIV iniziò ad essere utilizzata anche nelle insufficienze respiratorie ipercapniche e in pazienti con deficit polmonari, secondari a insufficienza della pompa ventilatoria. L’analisi dei trials che hanno valutato questa metodica hanno evidenziato come la NIV rappresenti un valido strumento terapeutico nel trattamento della insufficienza respiratoria ipercapnica in quanto, oltre ad un’alta efficacia in termini di risoluzione del fatto acuto, essa possiede l’indubbio vantaggio di evitare l’intubazione del paziente (manovra sicuramente rischiosa e traumatica) e di evitare lo sviluppo delle broncopolmoniti associate al ventilatore (VAP) che molto spesso si verificano in questi pazienti. La ditta Dimar srl, fondata nel 2002, al momento annovera tra i propri clienti 125 ospedali italiani, servendo circa 500 reparti, oltre a due distributori multinazionali che, a loro volta, servono centinaia di strutture in tutta Europa, per un totale di qualche migliaio di reparti. I maggiori utenti sono i reparti di terapia intensiva, pneumologia, primo soccorso, emergenza, medicina, ematologia e infettivologia, cardiologia e neonatologia. La conoscenza di una realtà ospedaliera da parte della nostra Società tra quelle più colpite dal Covid, ossia quella bresciana, ha permesso tramite l’Amministrazione della Poliambulanza di Brescia, in particolare nella persona dell’amico dott. Francesco Cigala, di prendere contatto con l’azienda produttrice dei dispositivi e di ottenere un trattamento favorevole per l’acquisto dei caschi.
L’interessamento positivo della Azienda Usl nord ovest Toscana nella persona del direttore santario dott. Luigi Genghi all’iniziativa ha trovato nel CDA della Banca dell’Elba, partendo dal Presidente dott. Luca Bartolini e dal Direttore Generale dott.ssa Marika Donati, una porta aperta nel condividere con noi le spese per l’acquisto dei dispositivi, che saranno consegnati, una volta giunta la formale accettazione da parte degli organi sanitari preposti, con un apposito tutorial, anche on line, per il loro corretto funzionamento.
Tale intervento potrà consentire di assistere temporaneamente e tempestivamente i pazienti che presentassero insufficienza respiratoria per Covid e non solo, in attesa che siano disponibili posti nelle terapie intensive in continente o in caso di impossibilità dell’elicottero Pegaso di alzarsi in volo ad esempio per avverse condizioni atmosferiche, fornendo quindi un valido anche se temporaneo ausilio in sostituzione delle mancanti terapie intensive sullo Scoglio.
Jacopo Bononi
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