II carabinieri della Compagnia Portoferraiese hanno proceduto all'arresto di Raffaele Caricchio, presidente della cooperativa sociale Cisse ed esponente politico di rilievo nel panorama elbano, avendo egli guidato fino a pochi mesi fa il circolo del Partito Democratico di Portoferraio.
Al Caricchio, nel caso di specie è stata contestata l'accusa di aver messo in atto una estorsione di denaro ai danni di alcuni dipendenti della cooperativa sociale da lui presieduta, impegnata nella gestione dei parcheggi, pulizia e trasporti scolastici.
La cooperativa ha al suo servizio anche lavoratori di categorie svantaggiate, quali portatori di handicap ed ex carcerati.
A denunciare il Caricchio e a far scattare l'operazione sarebbero state le denunce formulate da due lavoratori impiegati dalla Cisse.
Costoro hanno affermato che il presidente della loro cooperativa si faceva restituire in contanti una cospicua parte degli emolumenti mensili erogati ai lavoratori (si tratterebbe di una somma di circa 400 euro su ciascun mensile).
Una dazione che, pur non essendo state contestate esplicite minacce, avrebbe dovuto garantire
permanenza dei dipendenti in organico.
La notizia ha provocato grande sconcerto sia nelle istituzioni pubbliche che si avvalevano dei servizi della Cisse sia nel resto della cooperativa i cui altri dipendenti risultavano del tutto all'oscuro delle "operazioni" gestite dal Caricchio, sulla cui sussistenza resterebbero pochi dubbi in quanto i Carabinieri hanno affermato di aver compiuto l'arresto in piena flagranza di reato, mentre si stava concretamente sostanziando il passaggio, in pieno centro storico di Portoferraio, della cifra "pattuita" tra il Presidente ed i lavoratori.
Sulla vicenda si attendono di conoscere ulteriori particolari che non mancheremo di partecipare ai nostri lettori.