Rieccoci. L'altro giorno mia figlia è tornata da me dicendo che avevano nuovamente chiuso la sua scuola (Salita Napoleone) per quasi due settimane.
Da subito ho immaginato uno scenario epidemiologico allarmante,un focolaio, una diffusione del contagio particolarmente preoccupante. Sembrava abbastanza logico considerando le tantissime ed efficaci misure di sicurezza adottate, il dimezzamento degli studenti, i bus aumentati e gli ingressi scagionati. O era veramente grave o non avrebbe avuto senso, ho pensato.
Poi mi sono informata. La chiusura dell'intero plesso è stata disposta per un singolo caso di positività.
Mi sorge allora spontaneo un dubbio: quanto vale il diritto allo studio dei nostri figli all'Elba?
Meno di quello degli altri? Me lo chiedo perché generalmente, in ogni città, quando uno studente è positivo si mette in quarantena la classe ed i contatti, non si chiude la scuola. Invece a Portoferraio no.
Se un caso su duecento fosse motivo di chiusura allora non avremmo mai dovuto uscire dal lockdown, eppure siamo zona gialla, è tutto aperto, ma le scuole no, evidentemente non ci servono.
Detto questo non posso fare altro che augurarmi che la situazione si risolva il prima possibile, che mia figlia possa tornare presto a scuola (quella vera) e invitare tutti, quando sarà il nostro turno, a vaccinarci.
Così da lasciarci alle spalle questo periodo tragico.
Una madre preoccupata