Da fonte certa risulta che domenica scorsa, di mattina molto presto, nei pressi della Fonte di Poggio, sia avvenuto l'ennesimo incidente causato da un cinghiale. Un uomo se lo è trovato di fronte alla sua Vespa e non ha potuto evitarlo, per puro caso l’esito non è stato molto grave, solo qualche contusione e sbucciatura.
Neanche un mese fa si registrava un altro sinistro, dalla stessa dinamica, che aveva avuto luogo a Portoferraio, in zona prossima ad abitazioni, nel quale erano stati due giovani a riportare delle ferite.
Mi sorgono spontanee alcune domande: quante volte, oltre a quelli che balzano agli onori della cronaca, si verifichino sottaciuti “incontri ravvicinati” con questi animali senza controllo, fortunatamente senza serie conseguenze, e quanti “bonus” abbiamo ancora a disposizione, prima che prima o poi accada il contrario?
Quanto tempo ancora dovrà passare prima che, oltre ai danni che questi ungulati causano al patrimonio naturale della nostra isola e alle attività agricole di chi si vede azzerare i propri sforzi in seguito ad una loro breve scorribanda notturna, ci si renda conto che sono sempre più un serio pericolo anche alla sicurezza personale dei singoli cittadini?
Negli interventi che appaiono sempre più frequentemente sulla stampa è ormai chiaro quanto questi animali (da parte loro inconsapevolmente) siano incompatibili con il territorio dell’Elba e quanto sia stata una scelta scellerata e altamente superficiale la loro reintroduzione unicamente a scopo ludico-venatorio. La loro eradicazione, pur non facile e rapida, ma comunque possibile, appare sempre più come l’unica via percorribile per ridare dignità e sicurezza al territorio dell’isola.
Roberto Barsaglini