Ho letto l’articolo (finalmente) del sindacato Fials circa la denuncia della grave situazione della Sanità Elbana. Sono una turista e proprio venerdì 14 agosto mio marito si è sentito male. Premetto che conoscevo già la precaria situazione della sanità elbana poiché qui ci vivono i miei parenti.
Considerato l’andirivieni incessante delle ambulanze ho pensato di non recarmi al pronto soccorso per non intasarlo ulteriormente. Così mi sono subito recata presso la farmacia Lazzeri di Capoliveri dove ho trovato persone molto competenti che, oltre ad avermi suggerito la cura migliore mi hanno anche fornito del numero telefonico della guardia medica che ho prontamente chiamato. Risposta: ci spiace ma su tutta l’isola attualmente non abbiamo alcun medico reperibile vada al pronto soccorso.
Nel frattempo mio marito, dopo più di 24 ore di sofferenza (su consiglio del competente farmacista) necessità di un antibiotico che non mi può dare poiché è necessaria la prescrizione di un medico. Mi suggerisce di chiamare il mio medico di medicina generale è così faccio. Non c’è perché in ferie e quindi la segretaria si attiva per farmi fare la ricetta dalla sostituta. Il sistema di Regione Lombardia è in tilt, quindi mi manda una ricetta bianca tramite il suo numero privato con whatsapp. Vado in farmacia e compro a prezzo intero l’antibiotico. Oggi dopo tre giorni di febbre altissima, una gastroenterite acuta, più di 100 euro spesi in farmacia e il protrarsi dello strascico virale con sintomi pesanti, neanche ci penso a rivolgermi a chiamare un medico. Vi premetto che conosco molto bene il mondo della sanità perché ci lavoro da 39 anni. Mi viene un po’ il vomito perché io ritornerò a Milano dove, bene o male le cose funzionano, ma sono molto preoccupata per i miei parenti tra cui mio padre di 93 anni e le persone che qui ci abitano e che sono intrappolate su un’isola e che non hanno via di fuga ne tantomeno la possibilità di poter scegliere un posto dove potersi curare.
Posso solo ringraziare i farmacisti che mi hanno pregato di scrivere anche a loro nome perché stanno letteralmente scoppiando.
Se poi aggiungiamo che sull’isola ci sono migliaia di turisti in più allora diventa una barzelletta.
Spero che possiate pubblicare questa mia testimonianza e che magari possa servire ad avviare una protesta seria.
Grazie
Nadia Ferrari