Nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 novembre, la spiaggia di Mola, tra i Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro, lo specchio di mare antistante e i bacini dell’area umida sono stati invasi da ingenti quantità di rifiuti speciali, tra i quali numerosi ingombranti e i pericolosi, in grandissima parte provenienti dall’affondamento e spiaggiamento di natanti abbandonati e da tempo anche già segnalati alle Autorità competenti. I volontari di Legambiente Arcipelago Toscano, coadiuvati da diversi cittadini che hanno risposto all’appello del Cigno Verde, hanno effettuato diverse giornate di volontariato che hanno portato alla raccolta e accumulo in luoghi sicuri di iingenti quantità di rifiuti di ogni tipo. Un’attività che ha restituito dignità a un’area devastata dalla tempesta e il cui merito è stato riconosciuto pubblicamente dal sindaco di capoliveri Walter Montagna, sul cui territorio si estende la grandissima parte della Zona umida di Mola.
In una lettera inviata al Sindaco Montagna, la presidente di Legambiente Arcipelago Toscano, Maria Frangioni, ricorda che la sua associazioe «Già da un po’ di tempo ha stretto una convenzione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano relativa alla gestione di un piccolo immobile destinato ad azioni di educazione e cultura ambientale, situato nell’Area Umida di Mola che proprio in questo periodo è oggetto di un importante progetto di riassetto idrogeologico e naturalistico. La nostra convenzione prevede anche azioni di ordinaria manutenzione e pulizia dell’area, azioni che stiamo regolarmente svolgendo con i nostri volontari ed anche con personale proveniente da ulteriori accordi con la Casa di Reclusione di Porto Azzurro e con l’UEPE. Come è già noto, in seguito alla recente violenta mareggiata, In quest’opera siamo stati egregiamente assistiti dall’ESA, che sta ancora provvedendo, nei limiti delle proprie possibilità e disponibilità, a smaltire una quantità di materiale ed un carico di lavoro decisamente superiori alla media. Resta però il fatto che una grossa quantità di rifiuti ingombranti è ancora accatastata in alcuni punti della spiaggia e della zona dunale, dove costituisce un pericolo per l’ambiente, oltre che uno sfregio per il territorio, mentre dal mare continuano ad arrivare detriti dalle imbarcazioni abbandonate».
Per questo, nella lettera inviata per conoscenza anche a Capitaneria di Porto Portoferraio, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed ESA, la Frangioni chiede al Sindaco capoliverese di «Aprire immediatamente un confronto con gli altri enti interessati per arrivare ad un progetto mirato ad un rapido smaltimento di questi rifiuti speciali ed ingombranti, in un’azione che preveda l’utilizzo di mezzi più efficaci di quelli che fin qui sono intervenuti, nonché l’allontanamento dall’area dei relitti fonte di inquinamento, in modo da perfezionare e velocizzare l’azione di protezione dell’area. Si segnala in particolare il disagio causato dal catamarano spiaggiato da ormai più di un anno, proprio nel canale di uscita delle acque della zona umida, intralciando e peggiorando il flusso e reflusso delle stesse e contribuendo alla accumulazione di detriti, ulteriore ostacolo alla corretta comunicazione tra le acque della zona umida e il mare».
Infine, Legambiente suggerisce di «Provvedere a sbarrare l’area, come già in essere sul lato opposto, per cercare di impedire il conferimento e l’abbandono sul posto di ulteriori rifiuti da parte di chi, a causa di precedente destinazione dell’area, ne ha fatto usanza consolidata».