Ormai da settimane a Legambiente Arcipelago Toscano continuano ad arrivare proteste e segnalazioni sulla nuovo piano “sperimentale” del traffico a Marciana Marina che sta causando numerosi disagi. Abbiamo deciso di riunirle in un piccolo Dossier che abbiamo inviato anche all’Amministrazione Comunale di Marciana Marina (Maggioranza e Minoranza), sperando che provvedano a rivederne le criticità, gli errori ed i pericoli evidenziatici da marinesi ed ospiti.
Alleghiamo foto scattate volutamente la mattina presto del 3 agosto 2013 per comprendere meglio la situazione in mancanza del traffico intenso che sarebbe iniziato poco dopo.
Quella strada è una camera a gas
Nei giorni scorsi Legambiente ha ricevuto una lettera, inviata anche a Comune, Asl ed Arpat, che spiega cosa sta succedendo con lo spostamento del traffico della Provinciale dell’Anello Occidentale e di quello locale in Via Vadi, Via Murzi e Via Lloyd: «Tale disagio è provocato dal rumore assordante dei veicoli (macchine, moto, camion articolati trasporto merci, autobus di linea e turistici, camion della nettezza urbana) che a qualsiasi ora del giorno e della notte transitano per raggiungere le rispettive destinazioni. La presenza di uno Stop e il successivo restringimento della carreggiata intensificano il rumore per frenate, accelerazioni, conseguenti rallentamento e ripartenze, aggravando la già critica situazione con eccesso di emissioni di gas di scarico che raggiungono con le loro esalazioni le persone all’interno delle abitazioni. A quanto sopra si aggiunge l’incremento in casa di polveri sottili e la pericolosità per l’alta concentrazione di traffico in un’area già precedentemente critica».
Una situazione condivisa da altri cittadini ed proprietari di seconde case che vivono nelle strade interessate dallo spostamento ed intensificazione del traffico, che comprendono anche via Martiri di Corfù e Cefalonia, diventata da strada residenziale la via più trafficata per raggiungere le aree di vecchia e nuova edificazione e più densamente abitate al di sopra della strada Provinciale, e Via Aldo Moro, diventata l’unico sbocco per andare verso gli altri Paesi dell’Elba occidentale. In queste strade il disturbo è ulteriormente aggravato dai rumori dei veicoli sui dossi artificiali per rallentare la velocità.
Una scelta ambientalmente ed energeticamente incomprensibile
Marciana Marina sembra l’unico Comune ad aver deciso di deviare il traffico extraurbano dentro un centro abitato invece che ridurlo. Infatti, aver scelto di spostare il traffico che percorreva un tratto di strada provinciale caratterizzata da non moltissime abitazioni, spesso distanziate dalla strada da giardini con muri, all’interno di un centro abitato caratterizzato da molte abitazioni sia in condominio che singole, ha costretto, come ci segnalano diversi proprietari degli appartamenti che danno sulla nuova principale direttrice del traffico, a mettere doppi vetri anti-rumore ed a dotarsi di condizionatori per l’impossibilità di tenere le finestre aperte a causa dei gas di scarico. Il tutto per evitare il traffico in salita su un tratto di circa 250/300 metri verso Marciana su Viale Principe Amedeo, che resta comunque percorribile in discesa e che ha un nuovo pericoloso incrocio finale.
Inoltre è indubbio che il tortuoso percorso al quale sono costretti i cittadini provoca maggior consumo di carburante ed inquinamento atmosferico, il che non ci sembra il massimo per un Comune che nel 2008 ha approvato una Dichiarazione Ambientale (anche se lacunosa e disattesa per aspetti importanti come la mancata realizzazione del depuratore) e che per questo si fregia del certificato Uni En Iso 14001:2004.
La strana pedonalizzazione e il percorso pedonale più corto del mondo
La ragione di questa scelta sarebbe da ricercare nella pedonalizzazione delle poche centinaia di metri di Viale Principe Amedeo tra Il Monte dei Paschi di Siena e l’incrocio con Viale Aldo Moro, cosa che fra l’altro non sembra essere stata molto gradita dalle strutture alberghiere alla quale la misura sembrava destinata. Una pedonalizzazione che avrebbe già alternative, visto che gli stessi luoghi sono raggiungibili dal lungomare (anche ben oltre il nuovo senso unico in discesa) percorrendo Via Mentana, Via Zara, Via Garibaldi, Via San Francesco, Via del Ruotone e Via San Giovanni, già chiuse al traffico o con un traffico locale praticamente inesistente.
La nuova disposizione del traffico ha invece causato diverse situazioni paradossali:
1) Al piccolo svincolo-spartitraffico tra l’incrocio tra Via Max Bonanno e Via Martiri di Corfù e Cefalonia ci sono due segnali contraddittori: uno rotondo blu con freccia obbligatoria a destra verso Viale Aldo Moro ed uno di senso unico a sinistra verso via Martiri di Corfu e Cefalonia, forse bisognerebbe aggiungere dei cartelli per indicare “centro” a sinistra e “tutte le direzioni” a destra.
2) Viale Aldo Moro è a doppio senso dalla nuova piccola rotonda realizzata all’incrocio con Via Max Bonanno (fino al Porto) ma diventa bruscamente a senso unico in salita passato l’incrocio con la strada per l’Uccellaia/Zona artigianale ex Sie. Qui la faccenda, come segnalatoci da diversi turisti e pedoni, si fa davvero pericolosa perché alla larga curva superati i campi da tennis, praticamente tutte le macchine guidate da stranieri e forestieri non capiscono questo brusco cambio e, per evitare eventuali auto che verrebbero in senso contrario, tendono ad invadere il percorso pedonale che è stato disegnato sulla destra. Crediamo che occorra segnalare meglio dall’invasione delle auto (non con una semplice transenna provvisoria) l’inizio della pista pedonale e “difendere” la curva dalle sbandate delle auto.
3) Via Nello Bonanno, conosciuta dai marinesi come via dei sassi, che dal cimitero porta in via Oliviero Murzi, alle Scuole Medie, è diventata il principale svincolo dell’area portuale per raggiungere più rapidamente il Paese, provocando una vera e propria devastazione del manto stradale realizzato in ciottoli di fiume. Inoltre la strada è stata ristretta dalla creazione di una serie di parcheggi ed è diventata molto pericolosa per ciclisti e pedoni. Una cosa preoccupante per una via che era stata pensata come passeggiata alternativa dietro il lungomare. Qui, all’altezza della palestra delle scuole, ci troviamo di fronte ad una cosa davvero paradossale: il percorso pedonale forse più corto del mondo, circa 5 metri all’incrocio tra via Nello Bonanno e Via Oliviero Murzi, che cominciano ad un posto parcheggio e terminano ad un altro parcheggio. Ma troppo spesso gli altri i varchi pedonali vengono anche utilizzati come parcheggi.
La pista ciclabile coi buchi
La costosa pista ciclabile di Marciana Marina, così come pensata, ha sempre avuto poco senso (a meno che il senso non fosse legato al tentativo funesto di raddoppio del lungomare che qualcuno aveva in testa), ma la nuova disposizione del traffico l’ha resa ancor meno appetibile e più pericolosa per i pochi ciclisti che la frequentano. In alcuni tratti è ormai ridotta ad uno sbiaditissimo e quasi indistinguibile percorso color mattone stinto che, soprattutto ai nuovi incroci creati dalla rivoluzione del traffico, è difficilmente percepibile dagli automobilisti.
A) Oltre al congestionato incrocio tra via Vadi e Via Murzi davanti alle Scuole Medie, risulta particolarmente pericoloso l’attraversamento di Via Lloyd realizzato dopo la curva dell’incrocio di Via Murzi che rappresenta un “angolo cieco” che viene preso a forte velocità da molti di coloro che tornano verso il centro del Paese.
B) La pista ciclabile è interrotta da attraversamenti di un traffico ora diventato più intenso di quando è stata realizzata e nel tratto ricavato cementificando la striscia di verde tra il fosso del Toro e Viale Moro ci sono segnali contraddittori per bici e pedoni in corrispondenza degli attraversamenti per raggiungere altri tratti di pista. Particolarmente pericolosa è l’uscita da questa pista ciclabile che si interrompe bruscamente all’altezza dei cassonetti, che coprono la visuale, davanti ai campi da tennis e lasciano ciclisti e pedoni improvvisamente e per diverse decine di metri in “terra incognita”, in un tratto a doppio senso, prima di raggiungere il percorso pedonale caratterizzato dalla pericolosa curva di Viale Aldo Moro che abbiamo già descritto.
Il mistero di “Mare e Bici” e le stazioni del bike sharing “non operative” o a 0 bici
Ci chiediamo che fine abbiano fatto le biciclette della tanto strombazzato sistema di bike sharing “Mare e Bici” che già l’anno scorso dimostrò molte pecche, anche per il suo cervellotico regolamento (http://www.bicincitta.com/Files/Docs/Marciana_Contratto_di_utilizzo_bike_sharing.pdf)
che non favorisce certo la fruizione, e che quest’anno si è fino ad ora caratterizzata per gli stalli delle “stazioni” desolatamente vuoti, mentre gli unici rari esemplari di bici elettriche sembrano stazionare nell’area della nuova piscina che non pare essere molto frequentata e che ci auguriamo non abbia lo stesso successo della pista ciclabile. Dalla scheda (allegata) presente nela sera del 4 agosto 2013 (ore 19,00 circa) sul sito di Biciincittà (la S.r.l. di Torino che gestisce il progetto), risultavano a Marciana Marina 5 Stazioni di “Mare e Bici”: 4 NON OPERATIVE: Porto Turistico 1 e 2; Ufficio Turistico; Impianti Sportivi (tutte con 0 bici libere e 0 posti disponibili) ed una OPERATIVA: Palazzo Comunale, ma con 0 bici libere e 10 posti disponibili. Il 5 agosto, alle 7 di mattina, è diventata improvvisamente OPERATIVA anche a stazione di Porto Turistico 2, ma con 0 bici libere e 18 posti disponibili (http://bicincitta.tobike.it/frmLeStazioni.aspx?ID=90). In totale le bici disponibili sono sempre zero. Sul sito ViaggiaInsieme.it si legge che il numero di bici per il bike sharing a Marciana Marina sarebbero 30 (http://www.viaggiainsieme.it/Bike-Sharing/index/bike/Mar-e-Bici-47/) per 3 rastrelliere, qualcosa, per tempistica e numeri, non torna.