Almeno a quanto ci risulta la scienza gastronomica non contempla che tra i metodi di preparazione della carne di cinghiale (Sus scrofa) ci sia la semplice o aromatizzata bollitura, ma è indubbio che dal cinghiale a passeggio in Via Ninci (a Le Palazzine per i più coacervi ferajesi) la nostra testata abbia ricavato un eccellente “brodo” ricostitituente.
La notizia, supercliccata come tutte quelle più balzane degli ultimi giorni (la passeggiata col pipo all’aria alle Ghiaie, il tuffo della albionica fava in porto), ha fortemente contribuito alla “mostruosa” impennata delle visite al nostro piccolo giornale (più di 7.000 nelle ultime 24 ore).
La saggezza dei popoli ci consiglierebbe quindi di non guardare in bocca a cinghial donato, né tantomeno di sputare sul piatto (di cinghiale) dove mangiamo.
Però-però uno il vizio di ragionare non lo perde tanto facilmente, e se la prima domanda è che cosa ci fa un cinghiale in Via Ninci (peraltro non proprio un cucciolotto ma almeno un “adolescente” porcastro di parecchi chiletti) la successiva, è come sia potuto giungere indisturbato (e soprattutto non visto) così all’interno del tessuto urbano traversando qualche chilometro di periferia ferajesae.
Senza mettere in dubbio la buona anzi ottima fede di chi ha documentato la presenza e di chi ha poi meritoriamente riportato in un più consono ambiente naturale l’ungulato, ci siamo domandati se qualche bello spirito non avesse “ungulato” pure noi, organizzando uno scherzo (un po’ fava ma che certo risonanza ne ha avuta) come quello di catturare il suino e trasferirlo forzatamente tra le mura della città di Cosimo?
Nel caso così fosse andata avremmo una prece da rivolgere al burlone: non tenti di replica cambiando specie e magari facendo apparire un muflone … che sappiamo … in Piazza della Biscotteria … perché il rischio sarebbe alto.
A parte che quelle bestie non odorano di Chanel, qualche residuo e sospettoso abitante del centro storico, con le corna di paglia, potrebbe leggere la presenza come una calunniosa allusione alle virtu della signora, o peggio, vista la penuria di credibili candidati e l’approssimansi della scadenza elettorale qualche altro più creativo potrebbe proporlo come sindaco:
Abbiamo già in mente un possibile slogan: “Vota muflone - testardamente in difesa dell’Elba contro tutti”