Si sta verificando, sul porto di Portoferraio, un inconveniente di natura tecnico organizzativa che perdura dalla fine di giugno.
In tale periodo infatti, in virtù dell' intensificarsi del numero delle corse dei traghetti di linea, al fine di facilitare il traffico marittimo, tenere separate, per quanto possibile le diverse compagnie e ottimizzare l'uso dei piazzali, si è deciso di spostare l'attracco delle navi da crociera di piccola stazza, dal molo alto fondale di un paio di centinaia di metri in avanti, lungo la Calata Deposito, postazione che verrebbe addirittura preferita dai comandanti delle navi da crociera, in quanto più vicina al centro storico e dotata di pompa dell'acqua, se non fosse che si tratta di una banchina completamente sguarnita e priva di parabordi.
"Oggi (14 agosto ndr), dopo ripetute segnalazioni da parte dell'Autorità Marittima, finalmente l'Autorità Portuale è intervenuta effettuando un lavoro provvisorio e parziale -racconta il Comandante Michele Vanacore, Pilota del Porto di Portoferraio- questo perché si è verificato il caso di una nave in particolare, l'Aretusa, che deve arrivare domani"
L'ultima volta che attraccò a Portoferraio, il Comandante dell'Aretusa lamentò pesantamente la mancanza di parabordi e ha minacciato di non attraccare e tornare indietro, se la stessa situazione gli si ripresenterà domani.
"Sarebbe importante avere una banchina sistemata definitivamente e sempre pronta ad accogliere in sicurezza le imbarcazioni di questa stazza -continua il Comandante- anche perché c'è pure il problema della banchina nuova, quella lungo la Calata italia"
L'ultima banchina costruita sul porto infatti, probabilmente per via di una modifica del progetto che prevedeva un piazzale di dimensioni più grandi poi successivamente ridotto, "ha un fondale di meno di 3 metri, mentre navi di questo tipo hanno un pescaggio di oltre 4 metri e, anch'essa è sguarnita di parabordi. Peccato che una banchina così bella e spaziosa sia utilizzabile solo da navigli minori" spiega Vanacore.
Gli ormeggiatori non nascondono invece la loro furia nei confronti dell'Autorità Portuale: "Qui è tutto precario e provvisorio" protesta uno di loro. "Non ci si può trovare in queste condizioni al 14 di Agosto, sarebbe ora che l'Autorità portuale cominciasse a investire un po' anche sui porti dell'Elba invece che solo a Piombino" lamenta un suo collega, mentre un altro incalza: "Sono troppo impegnati nel totonomina!"