Entro la fine di settembre sarà attivata in Toscana una rete di 250 centri di ascolto, gestiti da 400 volontari, per vagliare le richieste di prestito sociale, fino a tremila euro concessi senza garanzie a persone o famiglie in gravi difficoltà economiche e restituibili in 36 mesi senza interessi. Questo nuovo progetto, finanziato dalla Regione Toscana con 4 milioni e 700mila euro, viene realizzato in collaborazione con le associazioni del terzo settore, fra cui Caritas, Arci, pubbliche assistenze. 38 i progetti predisposti dalle associazioni e approvati fino ad oggi.
Saranno i centri di ascolto in collaborazione con i servizi sociali a vagliare le richieste di aiuto e a svolgere attività di tutoraggio e di accompagnamento per garantire un uso consapevole del denaro. Per ottenere un prestito sociale bisogna risiedere in Toscana, essere maggiorenni, avere un reddito ISEE non superiore ai 15.000 euro, avere cittadinanza europea o carta o permesso di soggiorno regolare, assenza di condanne per reati come associazione mafiosa, riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita.
All’Elba il Centro di Ascolto farà riferimento ad una serie di associazioni, che avranno come capofila la Pubblica Assistenza Croce Verde di Portoferraio. Hanno inoltre aderito le Pubbliche Assistenze di Marciana Marina, Campo nell’Elba e Capoliveri, il comitato territoriale dell’ARCI, la Pubblica Assistenza di Cavo, il Circolo Culturale Sandro Pertini e la Pubblica Assistenza di Rio Marina.
Per l’Isola d’Elba sono già disponibili 75mila euro, che sono già state accreditate sul conto corrente della Pubblica Assistenza Croce Verde di Portoferraio. “A giorni avremo i moduli di richiesta e cominceremo ad accogliere le domande – ci ha detto Paolo Magagnini, coordinatore del progetto, che è stato denominato “Elba Insieme per combattere la povertà” – poi le valuteremo, insieme all’assistente sociale dell’ASL e al vicesindaco di Portoferraio Cosetta Pellegrini, che si occupa anch’essa del sociale, per poter procedere poi immediatamente all’assegnazione dei contributi”.
“Ho un solo rammarico – ha voluto sottolineare Magagnini – al progetto mancano l’adesione della Misericordia, di Cittadinanza Attiva ma soprattutto della Caritas, che conosce bene le effettive situazioni di povertà presenti sul territorio e quindi avrebbe potuto essere di grande aiuto nella valutazione delle domande. Noi andremo comunque avanti, perché le necessità purtroppo sono davvero tante, molto più di quanto si possa pensare”.