All'Isola d'Elba è ancora emergenza per gli animali. Come se non bastasse la macanza di un canile comunale e di un posto di primo soccorso, si è aperto anche un terzo fronte. Infatti, secondo quanto reso noto dalla Protezione Animali elbana, le sterilizzazioni dei randagi – già sospese nelle settimane scorse perché era finito l'anestestico – non sarebbero ancora riprese. «Del resto – spiega la Sezione isolana dell'Enpa –, anche quando esse procedevano “a pieno regime” erano comunque del tutto insufficienti ad arginare il fenomeno randagismo, è diventato ormai endemico in tutta l'isola.»
Troppo pochi gli animali sterilizzati – appena una decina secondo l'associazione – troppo frequenti le interruzioni del servizio, ora per un motivo ora per un altro, e troppo inefficiente - per non dire inesistente - la politica di gestione del randagismo perseguita dalle istituzioni pubbliche. Istituzioni che, così facendo, non solo contravvengono a quanto previsto dalla nostra normativa ma non tengono fede all'impegno sottoscritto dinanzi al prefetto lo scorso maggio.
«E' assurdo che all'Isola del Giglio, benché sia passato un anno e mezzo dal naufragio, sia comunque stato possibile raddrizzare la nave “Concordia” nel giro di 24 ore, mentre all'Isola d'Elba in ben cinque anni non si sia ancora riuscito a dare attuazione alle disposizioni normative relative alla tutela ed alla gestione degli animali – prosegue l'Enpa -. Le due isole distano appena una cinquantina di chilomentri, ma in questi giorni sembrano appartenere a due mondi distanti anni luce l'uno dall'altro.»