Leggendo l’articolo apparso di recente sul giornale online Elbareport dal titolo “I soccorsi delle spiagge “impossibili” arriveranno dal mare” http://www.elbareport.it/eventi-societa/item/6474-i-soccorsi-nelle-spiagge-impossibili-arriveranno-dal-mare, riferito all’incontro voluto dal Viceprefetto con i Sindaci, Capitaneria di Porto e Volontari del soccorso, non posso esimermi nel commentare la straordinaria scoperta effettuata in tale occasione, cioè che all’Elba nel periodo estivo è necessario potenziare il servizio di soccorso e salvataggio in mare.
Intanto ringrazio per il mancato coinvolgimento dell’associazione che rappresento, la Salvamento Isola d’Elba, che dal 1999 si occupa di formare i Bagnini di Salvataggio. Perché, magari se fossimo stati presenti avremmo potuto dare il nostro piccolo contributo all’incontro organizzato dal viceprefetto. Questo, non solo perché attivi da quasi 15 anni nel campo del salvataggio in mare, ma anche perché avrebbe avuto l’occasione di conoscere chi dal 2004 promuove la cultura della defibrillazione sull’isola, e ha realizzato il progetto che ha portato oltre 40 defibrillatori, nelle scuole, negli alberghi, tra le forze dell’ordine e nelle spiagge.
Ma tutto questo non mi stupisce affatto, considerato che dalle amministrazioni comunali, aspettiamo ancora una risposta al nostro appello di sottoscrivere un protocollo per permettere di rendere operativa la nostra squadra di soccorritori volontari specializzati in emergenze acquatiche, sia in mare che in ambito alluvionale. Probabilmente è stata considerata un elemento inutile e l’alluvione di Campo nell’Elba è ormai un ricordo lontano.
Ma d’altra parte cosa potevamo aspettarci, quando ancora dobbiamo avere il rimborso spese del carburante della postazione di salvataggio con moto d’acqua del 2006, operativa sulla spiaggia di Lacona, e l’anno prima per quella di Procchio. Già perché le nostre moto d’acqua “idroambulanze”, munite di barella e defibrillatore, acquistate con i proventi dei corsi, le abbiamo utilizzate nel 2005 , quando ancora nessuno sapeva cosa fossero, tanto che, l’anno successivo, la Capitaneria di Porto, riconoscendo il valore e l’utilità del mezzo, l’ha inserito nell’ordinanza balneare.
Quindi, scusatemi ma sorrido, quando leggo che è necessario “.. creare un piano di emergenza innovativo..” peccato che noi l’avevamo proposto e realizzato già nel 2005, cioè appena 9 anni fa: http://www.bagnini.org/it/progetti/elba_estate_sicura.php e poi proposto l’anno successivo al Comune di Campo nell’Elba, con l’idea di allargare il raggio d’azione con l’attivazione di altre 3 postazioni sul versante occidentale, proprio per coprire le spiagge inaccessibili. Il risultato? Ovviamente scontato.. lettera morta.