Prima o poi sarebbe successo, tutti, almeno tra gli “addetti ai lavori”, quelli che avevano
- seguito con attenzione le cronache marinesi,
- registrato una serie pressoché infinita di visite della Guardia di Finanza nella sede comunale,
- letto i rilievi formulati dalle opposizioni all’operato del Comune sulla vicenda portuale,
si attendevano l’emissione di un qualche provvedimento da parte dell’Autorità Giudiziaria, nessuno, crediamo, si attendeva che le Fiamme Gialle, a conclusione della loro indagine, picchiassero così forte.
Quello che infatti impressiona, insieme alla gravità delle ipotesi di reato contestate agli otto iscritti nel registro degli indagati (“Abuso d’Ufficio, Turbativa d’asta e Corruzione per atti d’Ufficio”), è il tono crudo del comunicato del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, con la sicurezza che i Finanzieri ostentano nel crediamo non casuale uso di alcuni termini, che sembrerebbero già stringere in un angolo i protagonisti della storia, che al momento hanno ricevuto “solo” un provvedimento di (loro) garanzia.
Non è esattamente acqua fresca, infatti, parlare esplicitamente di “scoperta di gare d’appalto truccate” di “elementi probatori relativi ad irregolarità nell’affidamento degli appalti per la realizzazione di un Porto Turistico” e “sufficiente quadro probatorio in ordine alle condotte penalmente rilevanti attribuibili al Sindaco di Marciana Marina …” ed agli altri.
Gli altri, a vario titolo indagati sono individuati in Guido Citti (Assessore alla Portualità), Bruno Grasso (ex-Tecnico Comunale), Stefano Ciumei (fratello del sindaco ed ex-Vice Presidente del Circolo Velico di Marciana Marina), Giancarlo Linari e Giulio Schenone (imprenditori), Luciano Gallo e Cristiano Pasquale (legali).
E la mazzata che si è abbattuta sulla micro-comunità marinese lascia l’intero paese nello sconcerto, è facile pensare che di qui a breve ad Andrea Ciumei le opposizioni chiederanno di dimettersi dalla carica di Sindaco, nonostante egli resti ancora, al pari dei co-indagati, fino ad eventuale sentenza di colpevolezza passata in giudicato, presumilmente non responsabile di quanto gli viene attribuito, ma è difficile capire come influirà una simile vicenda sulla vita del Comune e del porto, che è la vera spina dorsale della economia marinese.