Ha raggiunto la casa del Padre Don Sandro Tredici, in una mattinata qualunque, nei pressi della piccola chiesa dell'ospedale che lui curava con impegno, passione e ovviamente con grande fede. “Sai - mi aveva detto di recente in uno dei nostri incontri alla cappella vicina alle camere mortuarie- credo anche nella combinazione dei numeri, tanti episodi della mia vita hanno un curioso intreccio con le cifre, in particolare con il cognome che porto”. È stata quasi una premonizione. La sua vita terrena è finita proprio in questo 2013.
Un trapasso veloce, come accadde recentemente a Don Mario Marcolini, il compianto parroco del Duomo di Portoferraio che lanciava continui appelli per la solidarietà con i più poveri prematuramente morto nel sonno. Don Sandro se n'è andato senza troppo disturbare, e ha chiuso una vita intensa dedicata al prossimo, ricca per l'impegno legato al suo ministero di sacerdote pisano, nato nel 1934, ma anche di uomo di cultura.
L'ho conosciuto agli inizi degli anni 2000 perché cercavo notizie su Pianosa e Pertini. Qualcuno mi aveva indicato Don Tredici che era stato là al penitenziario a svolgere il suo ruolo, in un ambiente certamente non facile. Lo incontrai nella sua casa in Calata, e mi disse di quella sua esperienza. In quel momento doveva affrontare la vita nuova all'isola, rivolta al ruolo di cappellano dell'ospedale. “ Mi sto dando da fare per creare una biblioteca per i ricoverarti, con l'aiuto del Tribunale dei diritti del malato - mi disse- e devo abbellire sempre di più la piccola cappella, ma aiutami a comunicare e a dialogare con questo nuovo ambiente”. In quel tempo col mio lavoro alla scuola media Pascoli, avevo sviluppato rapporti con l'emittente locale.
Con i ragazzi si creava un telegiornale per avere esperienze nel settore della comunicazione. Mi rivolsi ai giornalisti di Tele Elba per creare uno spazio in cui si inserì Don Tredici.
” Da anni - mi disse in quell'occasione - gestisco la Acom, una collana di libri di storia, in particolare rivolta alle vicende toscane, per analizzare cinque secoli di fatti, dal Quattrocento all'Ottocento. Ho realizzato diverse pubblicazioni, senza fine di lucro e Acom significa “Attività culturale orizzonti migliori”, di cui abbiamo tutti molto bisogno”. Ed ecco che nacquero due rubriche televisive, che si sono svolte per anni, fino ai nostri tempi, in cui il professore parlava ora di storia, ora di vicende religiose legate all'analisi della Bibbia. Un appuntamento che senza dubbio è stato di valore, ed ha significato molto per tanti elbani, perché evidentemente nei mass media non c'è da parlare solo di cronaca, ma anche di cultura e di spiritualità.
Don Sandro aveva svolto per trent'anni l'attività di parroco a Collemezzano, vicino a Cecina ed era stato insegnante di religione nella scuola media, come accade a molti suoi colleghi. Ha avuto vari riconoscimenti per i suoi libri in diverse edizioni del premio letterario nazionale “Città di Riparbella”, è stato nel consiglio dell'Accademia degli Etruschi, ha partecipato alla premiazione della “Biennale di Belle Arti - Città di Livorno. Varie le sue conferenze, come quella dal tema “Un passo avanti verso il Giubileo del 2000” ed ha fatto parte anche di giurie letterarie. Era un uomo minuto ma forte e deciso, quando occorreva. E salì alla ribalta delle cronache quando si fece sentire perché temeva, nel 2004, che i lavori per le nuove sale mortuarie all'ospedale averebbero inglobato anche la sua piccola chiesa, che rischiava quindi di scomparire. Ottenne ciò che voleva ed ebbe anche l'appoggio di politici e dello stesso vescovo.
Recentemente aveva portato a termine, dopo anni di lavoro, quella che lui considerava la pubblicazione che riassumeva un po' tutto il suo cammino, il suo percorso religioso e profondo, di ricercatore scientifico. Come in altre occasioni avevo fatto un articolo per evidenziare la sua opera, senza dubbio molto bella, in cui ha raggiunto il massimo delle sue capacità di scrittore esprimendo il suo sapere e l'amore per Gesù; la sua fede quindi e il desiderio di comunicare tutto ciò agli altri.
Ecco qua il link che riporta quel piccolo articolo http://circolopertinielba.org/pace-e-cooperazione/878-don-tredici-una-publbicazione-per-i-suoi-50-anni-di-sacerdozio ; senza dubbio ci ha lasciato un documento importante, oltre gli altri, che potrebbe risultare utile ai catechisti, alle scuole, ma a chiunque cerchi la fede. Ha narrato un ideale cammino insieme al Signore, nei suoi tre anni di predicazione prima di arrivare ad essere crocifisso sul Calvario.
Stefano Bramanti
(nella foto tratta da un quotidiano "d'epoca" Don Tredici accanto all'ex-Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini)