Stefano Tamburini: Il Rigassificatore-roulette russa
Sì, anche stavolta è andata bene. Di sicuro la Tribù degli Scodinzolanti troverà il modo dire che il porto è sicuro, che questo episodio dimostra la bontà delle scelte prese a suo tempo.
Roba così idiota che neanche il Minculpop riuscirebbe a partorire. Un incendio su un traghetto a poca distanza dal rigassificatore e dalla gasiera avrebbe potuto creare problemi seri. Insomma, siamo alla roulette russa: un colpo nel tamburo che gira e per fortuna il proiettile resta in un una posizione di "non sparo". Ma il fatto stesso che a Piombino ci sia una situazione unica nel mondo, di per sé rappresenta una turbativa di non poco peso.
E ora vediamo se anche stavolta ci sarà chi andrà a chiedere all'oste se è buono il suo vino...
Tre parlamentari del PD: evitato un altro caso come quello della Moby Prince?
"L’incendio a bordo del traghetto a Piombino, con l’aiuto tempestivo dei soccorsi che ha evitato una strage ai passeggeri e al personale di bordo, ci riporta con la memoria a quella notte dell’aprile 1991 quando invece 140 persone furono lasciate morire senza aiuto. Come membri della commissione d’inchiesta sul Moby Prince sentiamo tutto il peso della responsabilità di ricostruire la verità storica di una strage che ancora non ha colpevoli. Lo dobbiamo ai familiari delle vittime prima di tutto, ma anche alla memoria di chi ha perso la vita". E’ quanto riporta una nota dei deputati Pd in Commissione Moby Prince Simona Bonafè, Matteo Mauri e Andrea Casu.
Comitati no-Gas: I rischi che ha corso la città
Ieri pomeriggio c'è stato un incidente nel porto di Piombino.
Al momento le informazioni sono parziali, pare ci sia stato un principio di incendio a bordo di un traghetto.
In porto in contemporanea a poca distanza c'era il rigassificatore e affiancata la metaniera di turno.
Una situazione difficile comunque, ma molto più allarmante a causa della vicinanza con un impianto di rigassificazione in attività .
Forse per questo si è visto l'imponente spiegamento di forze dei vigili del fuoco e delle ambulanze, che ringraziamo?
O forse perché non esistono in quel porto vie di fuga?
O forse perché le procedure del piano di evacuazione prefettizio non sono state ancora approvate e dunque non esistono?
Riconosciamo la professionalità degli operatori e grazie al Cielo che lo sono, perché l'evacuazione dei passeggeri e dell'equipaggio è stata affidata a loro e ai vari piani di sicurezza, dato che altro non c'è .
Sarà la magistratura a chiarire la gravità dell'incendio, ma gli incidenti accadono, e accadono anche le tragedie, sulle quali poi si sprecano ipocrite lacrime.
Il solito allarmismo dei Comitati, diranno quelli che amano tanto il rigassificatore.
Invece noi aggiungiamo un elemento: Con tutte queste navi che d'estate circolano in porto (spesso fumando pesantemente senza che nessun ente preposto sembri intervenire) come è possibile che una nave con un principio d'incendio a bordo venga fatta transitare davanti ad una metaniera che sta ricaricando il rigassificatore ormeggiato all'imboccatura del porto?
Comitato Salute pubblica- Gruppo Gazebo 8 giugno- Comitato Liberi insieme- Comitato La Piazza- Rete No gas-No Gnl
PD Piombino-Elba: Fondamentale per lo sviluppo liberare Piombino dal rigassificatore
Ieri pomeriggio alcuni di noi si sono recati al porto di Piombino per seguire da vicino la situazione legata all’incendio a bordo di una nave della Corsica Ferries. Fortunatamente, grazie all’immediata e professionale risposta delle forze di soccorso, l’emergenza è stata gestita efficacemente e tutti i passeggeri sono stati messi in sicurezza.
Tuttavia, quanto accaduto mette in luce ancora una volta il problema più ampio e urgente: il trasporto marittimo da e per l’Elba e il futuro del porto di Piombino con le sue importanti prospettive di sviluppo economico e logistico ad oggi limitate dalla presenza della nave rigassificatore.
È ormai chiaro che la nave rigassificatore, il cui termine di permanenza rimane previsto per tre anni, deve lasciare il porto senza ulteriori rinvii.
Questo è fondamentale non solo per garantire la sicurezza, ma soprattutto per consentire al porto di Piombino di tornare a essere un motore di sviluppo per l’intera regione. Non possiamo permetterci che una risorsa così strategica resti paralizzata, con gravi ripercussioni sull’economia locale e sulle prospettive future.
Pertanto, chiediamo al Commissario, il Presidente Giani, di agire con determinazione affinché la nave venga rimossa nei tempi concordati dall’ordinanza. È il momento di restituire al porto di Piombino la sua piena operatività, per il bene della comunità e per il futuro del nostro territorio.
Concludiamo esprimendo il nostro più sentito ringraziamento alle forze di soccorso, ai vigili del fuoco, ai soccorritori e a tutto il personale del porto. Grazie al loro impegno, alla loro prontezza e alla loro competenza, l’incendio è stato gestito in modo esemplare, evitandoconseguenze ben peggiori.
E vicinanza ai tanti passeggeri diretti all’Elba che speriamo possano presto dimenticare questa brutta esperienza.
Lista Civica Lavoro e Ambiente: Via il rigassificatore, anche prima del Luglio 2026
Ieri pomeriggio il porto di Piombino è nel caos assoluto. C'è stato un principio di incendio su un traghetto.
(...) un episodio molto allarmante, ma non tragico.
Tuttavia è l'occasione per ribadire il nostro No al rigassificatore in un porto così trafficato, privo di vie di fuga reali, piccolo e senza ancora un piano di evacuazione .
Ci chiediamo: si aspetta la tragedia?
Gli incidenti avvengono.
Chiediamo che quell'impianto di lavorazione gas a pochi metri dai traghetti e dalle case venga rimosso, anche prima di luglio 2026.