Dal 14 al 18 ottobre scorsi la Guardia Costiera di Portoferraio è stata impegnata in un’intensa attività di controllo che ha interessato tutta la filiera della pesca, nell’ ambito di una complessa operazione di livello regionale, denominata “Swordfish”, mirata alla tutela dei consumatori e delle risorse della pesca.
L’operazione, che ha coinvolto tutte le Capitanerie di Porto toscane ed è stata coordinata dal Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Livorno, a livello locale è sfociata in circa 30 controlli a terra e a mare nei confronti di unità da pesca, punti di sbarco del pescato, grossisti, punti vendita al dettaglio e pescatori sportivi. Il risultato è stato di tre denunce penali con relativi sequestri di prodotto ittico e 8 sanzioni amministrative per un
totale di 7000 euro.
Nel corso dei controlli si è verificata la regolarità dei prodotti pescati e detenuti, in relazione ai divieti di pesca e commercializzazione di specie vietate o sotto taglia, con particolare riferimento all’attuale fermo pesca del pesce spada, esaminando, inoltre, la documentazione di accompagnamento della merce al fine di “tracciarne” la provenienza,
nonché accertare la veridicità delle etichettature, per proteggere i consumatori dalle frodi.
Le più frequenti violazioni commesse attengono alla detenzione e/o commercializzazione di prodotto ittico sotto misura, in particolare aragoste, al mancato rispetto delle norme inerenti la rintracciabilità del prodotto, nonché all’utilizzo di fonti luminose per la pesca del totano.
Da segnalare inoltre la detenzione per la successiva vendita di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione.
La Capitaneria di Porto elbana continuerà ad impegnarsi nei controlli a tutela dei consumatori, delle norme vigenti in materia di pesca e dell’ambiente marino.
Capitaneria di Porto - Guardia Costiera - Portoferraio