L’anno scorso il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli (centro-destra) si scagliò contro alcune associazioni ambientaliste ed animaliste che organizzano campi anti-bracconaggio nell’isola, colpevoli, a suo dire, di aver dato un’immagine sbagliata del suo Comune e dell’intera comunità gigliese pubblicando foto che mostravano uccelli e conigli selvatici uccisi dopo essere finitin nelle “schiacce”, le trappole fatte con una pietra in bilico su un bastoncino, tagliole e lacci, dicendo più o meno che non si poteva scambiare la tradizione con il bracconaggio.
La teoria era, più o meno che, nonostante l’evidenza, il bracconaggio al Giglio non esista.
Chissà cosa dirà ora lo stesso sindaco di fronte alla notizia che ieri un suo assessore è stato fermato e denunciato dal Corpo forestale dello Stato mentre cacciava, fortunatamente fuori dal Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, utilizzando a quanto pare mezzi proibiti dalla legge.
Al Giglio, dove la notizia si è sparsa in un battibaleno, si parla di insistentemente richiami elettronici e, se così fosse, chissà se il Sindaco e la sua giunta considerano anche questi mezzi “tradizionali”?
La cosa sarebbe ancora più imbarazzante se l’assessore/cacciatore/elettronico fosse lo stesso che da anni non perde occasione per attaccare il Parco Nazionale affibbiandogli anche colpe assurde, come un noto esponente della giunta Ortelli ha fatto anche recentemente su un giornale online locale.
Il video delle immagini raccolte al Giglio dai volontari di "Agire Ora"