Si era recata circa un’ora prima presso un vivaio di Capoliveri per fare acquisti ma approfittando della distrazione del titolare, si era impossessata del portafogli dello stesso estraendolo da un marsupio.
Uscita velocemente dal negozio con la scusa di tornare più tardi, si è fatta ingolosire dal contenuto del maltolto e si è recata direttamente presso un negozio di Porto Azzurro per acquistare capi di marche note e costose con la carta di credito del derubato.
Non aveva però fatto i conti con il servizio “SMS Allert” che alcuni istituti bancari offrono ai propri clienti e che avvertono in tempo reale delle operazioni di spesa sostenute con le carte di credito.
Così è avvenuto che al titolare del vivaio sono giunti due sms, da parte della banca, indicanti che si stava spendendo la somma totale di circa 1000 Euro. A quel punto il titolare della carta si è accorto che il portafogli non si trovava più ove era stato lasciato e prontamente ha avvertito i Carabinieri della Stazione di Porto Azzurro.
I militari, coordinati dal Maresciallo Federico Ciani, nel giro di pochi minuti sono giunti presso il negozio in questione sorprendendo una 42enne capoliverese, ancora in possesso della carta di credito e della merce appena acquistata.
Alla richiesta di chiarimenti la donna riferiva dapprima di aver rinvenuto tale carta presso un parcheggio, poi presso un bidone della spazzatura e solo dopo le opportune e circostanziate insistenze dei militari e del titolare della carta, giunto nel frattempo presso il negozio, ammetteva di essersi fatta tentare dalla presenza del marsupio incustodito e di aver utilizzato la carta di credito gettando il portafogli in un cassonetto per i rifiuti.
Il commerciante capoliverese ha riconosciuto la donna come colei che poco prima si era recata presso il suo negozio con l’intento di effettuare acquisti ed i militari hanno rinvenuto il portafogli, contenente tutti i documenti del malcapitato.
La donna adesso dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria livornese dei reati di furto aggravato ed indebito utilizzo di carte di credito, con pene che possono raggiungere gli otto anni di reclusione.