Mentre stava volgendo al termine una giornata di maltempo e di travaglio per la navigazione della rotta del canale, con la prima nave che era giunta all’Elba alle 9 (la stessa Oglasa che aveva impiegato più di due ore arrivare a Piombino, e riuscendo ad ormeggiare - come era accaduto lunedì alla Lally della Moby - solo, con l’aiuto di rimorchiatori) con altre corse saltate o ritardate, proprio mentre si tornava alla normalità una bomba (non metraforica pare) ha messo di nuovo in crisi lo scalo piombinese.
E’ accaduto che la nave Bellini della Toremar che alle 17.30 aveva appena mollato gli ormeggi Piombinesi con destinazione Rio Marina, e stava issando l’ancora, improvvisamente si fermava.
Sconcerto dei passeggeri a bordo che pensavano ad una avaria, e che aumentava quando venivano invitati dall’equipaggio a portarsi nella zona poppiera del traghetto, che con lentezza riguadagnava la banchina.
Era accaduto invece che mentre lo si stava ancora salpando, il ferro di ormeggio aveva agganciato e portato in superficie un grosso oggetto metallico, la cui precisa natura non era immediatamente determinata ma che è molto probabile si tratti di un un ordigno bellico inesploso, da qui la cauta marcia indietro del Bellini.
I passeggeri venivano fatti sbarcare (ed in parte fatti salire sul Moby Lally che aveva leggermente differito l’ora di partenza) mentre il comandante del traghetto contattava le Autorità Marittime, rappresentando la situazione.
Il Bellini resta ora ormeggiato in attesa che si possa procedere alle indagini opportune per comprendere cosa ha “pescato” l’ancora, ma l'oggetto ritratto nelle foto di Perla Azzurra Bonaccorsi ha l'aspetto di una bomba d'aereo ed è probabile si debbano attivare le procedure per rimuoverlo e mettere in sicurezza nave e porto.
Un’operazione che comunque comporterebbe ancora notevoli disagi per lo scalo e per i collegamenti con l’Elba.