Alla fine di una giornata "convulsa" proviamo a mettere ordine in una vicenda complicata, la cui lettura, non è stata, almeno per la nostra redazione, lineare ed agevole, ed iniziamo dando la parola ai protagonisti cioè agli studenti:
Sono una studentessa dell'Isis Foresi che questa mattina ha partecipato alla "manifestazione di dissenso fermata sul nascere" come il giornalista "ER" l'ha definita nell'articolo di cronaca pubblicato poco fa sul sito internet del vostro giornale.
Scrivo per l'indignazione che provo, che quell'articolo mi ha fatto provare, a causa della totale distorsione dei fatti e la conseguente disinformazione che si viene a creare tra i vostri lettori, miei concittadini.
Mi preme perciò scrivere il reale corso degli eventi:
ieri (20-11-13) gli alunni si sono riuniti in assemblea per discutere dei numerosi problemi della scuola e cercare un modo per porvi rimedio. La scelta è stata quella di indire un'autogestione per attirare l'attenzione dei mass media e far sentire la voce di un corpo studentesco che ritiene di aver sofferto abbastanza.
Ma questa mattina alle 8 i cancelli dell'istituto erano chiusi, agli alunni è stato proibito di entrare, salvo coloro che avevano deciso di non partecipare alla protesta. Alunni, perlopiù minorenni, (pare un centinaio, non quattro) che non sono stati fatti entrare a scuola.
E' per questo motivo che gli studenti hanno deciso di chiamare i Carabinieri. E non il contrario come si legge dal vostro articolo in cui si trova scritto " intervento (...) richiesto dall'autorità scolastica".
L'arrivo dei carabinieri è stato immediato, bisogna riconoscerlo, ma il seguito non è stato "Qualche minuto e la scuola riprendeva a funzionare come di norma.". Alcuni alunni hanno deciso di entrare a svolgere la regolare lezione, altri sono rimasti fuori a protestare, mentre i rappresentanti delle classi hanno indetto un'assemblea straordinaria per decidere sul da farsi.
Questo il programma minimo:
L'autogestione verrà comunque fatta nei prossimi due giorni, è stato organizzato un incontro con la provincia per Lunedì, e per lo stesso giorno verrà svolta una manifestazione.
Il programma massimo consiste invece in risultati concreti in risposta alla denuncia dei problemi da anni causa di lamentele da parte degli studenti.
Per chi non fosse chiaro si denunciano:
- Superfici in amianto nelle prossime vicinanze del plesso scolastico
- Fatiscenza dell'edificio (intonaco che cade a pezzi, finestre rotte e conseguenti ripetuti allagamenti delle aule, inefficienza del sistema di riscaldamento, solo per fare alcuni esempi)
- Inagibilità del plesso di Salita Napoleone, fatto che ogni settembre provoca disagi allo svolgimento delle lezioni, ma che poi viene sempre ignorato.
- Carenza di materiale didattico di base (carta per fotocopiatrici)
- Saltuaria presenza del Dirigente in quanto reggente anche di una scuola di Piombino
- Contributi scolastici degli alunni che spariscono
- Sistemi di sicurezza antincendio non funzionanti -la maniglia antipanico della porta tagliafuoco del secondo piano è rotta-
In definitiva le motivazioni non mi sembrano "in parte fondate" ma validissime. E a rimetterci come sempre sono quelli che meno possono fare, se non attirare l'attenzione di chi di dovere e chiedere aiuto.
Per tanto chiedo che l'articolo venga rivisitato al più presto e che - ora che la conoscete- venga scritta la verità, anche per una questione di etica giornalistica.
Allibita ma determinata,
Giulia Sparisci
Preso atto di quanto scrive la studentessa, ci corre comunque l'obbligo di ricordare come dopo aver pubblicato (intorno alle ore 12) il breve articolo oggetto della contestazione, abbiamo poco (intorno alle ore 16) pubblicato, in forma di aggiornamento la seguente integrazione-precisazione:
Abbiamo ricevuto alcune mail che contestavano la versione dei fatti che abbiamo proposto tanto per il reale numero dei partecipanti alla protesta, che per la sua durata, che infine per il successivo funzionamento (o meno) delle attività didattiche.
Abbiamo pubblicato in calce all'articolo alcune di queste mail che ci parevano significative.
La nostra rappresentazione, poiché nessuno degli organizzatori si è curato di segnalarci alcunché, si è basata solo su informazioni raccolte direttamente dalle Forze dell'Ordine che di norma risultano affidabili.
Resta comunque inteso che le nostre pagine sono sempre aperte a chi vuole (civilmente) precisare e fornire versioni diverse, meglio se con una ricostruzione organica e proveniente da un soggetto delineato, quale potrebbe essere ad esempio il Comitato degli Studenti che ha promosso la manifestazione in parola, anche per quanto riguarda, se ve ne saranno, i suoi futuri sviluppi.
Facciamo inoltre notare molto rispettosamente di aver affermato che le motivazioni dichiarate dai manifestanti (per quanto ne abbiamo saputo), riguardanti il necessario miglioramento e rispristino delle strutture scolastiche ci trovano pienamente d'accordo, e che non da ora questa testata è schierata per una diversa attenzione al mondo della scuola sia da parte dei governi locali che di quelli nazionali, indipendentemente dai loro orientamenti politici.
Questo ci pare il punto.
Elbareport
Sempre dal fronte degli studenti ricevevamo un'altra mail che riproduciamo qui di seguito:
Credo che l’articolo pubblicato questa mattina a firma di E R. sia la cosa più offensiva che poteva essere fatta nei confronti di noi studenti che oggi eravamo li. Chi ha scritto questo articolo era presente allo svolgersi dei fatti? Ha visto in prima persona cosa è successo prima di pubblicare l’articolo? Se no, ha raccolto la testimonianza delle parti in causa ( studenti, dirigenza scolastica, carabinieri), e dopo essersi fatto un quadro generale della situazione, ha deciso di scrivere quell’articolo? Che, ribadisco trovo offensivo, se non altro per aver dato un’immagine CARICATURALE degli studenti (QUATTRO) quasi a farla sembrare un’armata brancaleone.
Non siamo bambini, e non ritengo che voi del giornale siate degli incompetenti, quindi rendiamoci conto che esistono più punti di vista, ma i fatti sono fatti, e ne esiste una sola versione detta anche VERITA', che non è quella descritta nell’erticolo di ER.
Spero che venga fatta chiarezza su questa vicenda e che ER si scusi pubblicamente (se lo ritiene opportuno) con gli studenti che hanno partecipato alla protesta, e se vuole la prossima volta lo invitiamo a partecipare.
Gent. Direttore vorrei fosse chiaro a tutti, che noi non abbiamo dato vita a questa protesta tanto per perdere qualche ora di lezione -per quello ci pensa già la scuola elbana-, ma semplicemente perché ci siamo resi conto che in questo paese per avere voce bisogna creare scompiglio. Forse abbiamo sbagliato i modi, o i tempi, ma, ridicolizzarci in questo modo trovo che sia deleterio per tutta la società.
Se come lei dice vi trovate pienamente d’accordo con le nostre istanze vi pregherei di darci una mano. Cordiali saluti
Tiziana Grassi
E qui siamo, appunto, "per cercare di dare una mano", faccenda che non è straordinaria per questa testata che una certa qual vocazione "scolastica" la può vantare visto che ai problemi dell'istruzione, alla scuola ed ai diritti dei lavoratori che vi operano e degli studenti che vi si formano ha da sempre dedicato estrema attenzione.
Ma ritorniamo alla cronaca della giornata nella quale iniziavano a chiarirsi le vicende anche per contatti telefonici intercorsi tra la nostra Redazione e gli studenti: emergeva ad esempio che un diverso "svolgimento" lo si doveva registrare nei diversi plessi dell'Istituto, infatti, mentre al Grigolo si era verificato quanto documentato dalle foto, nella sede di Salita Napoleone, gli studenti entravano, dopo una sosta esterna, alle ore 9 nell'istituto, iniziando a preparare una "proiezione esterna", una manifestazione che ci veniva annunciata nei dettagli, come programmata per il prossimo lunedì, con concentramento nel piazzale ATL del porto a partire dalle ore 8 ed un corteo destinato a raggiungere la sede comunale portoferraiese. Le giornate di venerdì e sabato, secondo i nostri interlocutori sarebbero state utilizzate per preparare al meglio la giornata di protesta, con il tentativo di coinvolgimento anche degli altri studenti degli istituti elbani, a far capo da quelli (dello stesso Istituto) che frequentano il Corsi Professionali Alberghieri.
Dovevamo però anche registrare l'arrivo di uno stringato comunicato, a firma Francesco Bagnato, che pareva in contrasto con quanto fino ad allora raccolto e che infatti recitava:
Il COMITATO PER LA SEDE DELL'ISIS FORESI, COSTITUITOSI L'11/11/2013, RITENENDO CHE SONO GLI ADULTI A DOVERSI IMPEGNARE PER LA RISOLUZIONE DEL PROBLEMA DELLA SEDE DEI LICEI, INVITA GENITORI E RAGAZZI AD ESSERE PRESENTI DOMANI ALLE ORE 16 SUL MOLO DAVANTI ALL'OROLOGIO DI PORTOFERRAIO PER RICORDARE A TUTTA LA CITTADINANZA L'URGENZA DI UNA SCUOLA DIGNITOSA DEGNA DI UN PAESE CIVILE.
Ma il comitato annunciava anche una serie di altri incontri:
Il "Comitato per la sede dell'ISIS FORESI" ogni penultimo venerdì del mese si troverà a Portoferraio sul Molo di fronte all’orologio, alle ore 16, per continuare ad essere visibili. Leggeremo articoli della Costituzione e andremo davanti alla Provincia, alla Caserma dell’ex Finanza, per appendere un manifesto che ricordi la mancata realizzazione della Scuola. (NDR seguivano otto date con cadenza mensile fino al 20 giugno)
E se questa "convocazione" di una manifestazione in orario extra-scolastico, appariva non concordante con quanto dichiarato dagli altri studenti, il raduno "davanti all'orologio" pareva in perfetto accordo con quanto qualche ora prima aveva scritto il Presidente del Consiglio di Istituto :
Ho saputo di quanto è successo stamani e mi dispiace di non poter essere stato presente perché lontano dall'Isola. Le motivazioni che hanno spinto i ragazzi a organizzare la protesta sono più che validi e figli di situazioni denunciate da tempo e mai risolte in primis dalla Provincia e successivamente dalla gestione dell'Amministrazione.
Ormai le lettere non servono più, la Provincia non solo non ci fa le manutenzioni alle scuole ma deve all'Istituto oltre € 35.000 di soldi che sono stati anticipati per far fare il minimo appena sufficiente a farli entrare nella scuola, tutti soldi che, invece, servirebbero per l'offerta formativa. E cosa viene fatto per recuperarli? Niente, il rappresentante legale scrive solo lettere e diffide ma nessuna azione concreta che renda il credito esigibile! Credo che anche per questo i membri del CdI dovranno assumere una iniziativa personale. Siamo difronte ad un danno e qualcuno dovrà risponderne, i documenti parlano chiaro.
Questa protesta è figlia delle prese di giro ricevute a livello istituzionale e delle promesse non mantenute che fin dal loro pronunciamento avevo detto e scritto pubblicamente che erano delle falsità prive di contenuti e di presupposti.
Le associazioni e i Comitati hanno iniziato un percorso di partecipazione per coinvolgere la popolazione scolastica sulle problematiche delle scuole superiori dell'Elba per giungere numerosi a far sentire le voci di tutte le componenti della scuola comprese quelle dei Comprensivi.
Ritengo quanto successo stamani maldestramente gestito e su cui opererò delle verifiche interne nelle sedi preposte, ma proprio per questo e per dare modo di sviluppare un dialogo interno invito gli alunni a tornare a scuola, a frequentare regolarmente le lezioni e riservare l'astenzione dalla scuola per quelle attività significative e risonanti che potreste realizzare con gli insegnanti e i genitori perché questa situazione la potremmo superare tutti insieme agendo con decisione e fermezza. Chi non ha a cuore le nostre esigenze opererà sicuramente e lo sta dimostrando, per dividere anziché unire e dalle nostre divisioni interne troveranno giovamento chi, dolosamente, mantiene questa situazione.
Quindi ragazzi tornate a scuola fate nel pomeriggio quelle attività che ritenete opportune per supportare una manifestazione, incontriamoci e organizziamoci, avete già perso un mese di scuola con la farsa dei doppi turni non mettete in crisi ulteriormente il vostro rendimento scolastico, ricordatevi che con l'ignoranza, anche in futuro, sarete facilmente governati.
Presidente CdI Jachen Gaudenz
Solo le prossime ore ci diranno quindi se, accogliendo i suggerimenti di Gaudenz, la protesta rientrerà e, come suggerisce Bagnato, i ragazzi delegheranno soprattutto "agli adulti" l'impegno per la soluzione dei problemi della loro scuola, o se il loro stato di agitazione continuerà fino alla annunciata manifestazione di lunedì.