E’ ancora in gravi condizioni all’ospedale di Livorno l’Architetto Matteo Gorini ferito lunedì sera, è ormai acclarato, dalla esplosione di un “botto” che stava confezionando nella cucina della sua abitazione portoferraiese.
Ma le pesanti lesioni alle mani, al volto ed al torace del professionista, che è stato investito da una pioggia di schegge di vetro, non rappresentano probabilmente i soli guai con cui egli dovrà misurarsi.
L’abitazione di Via XX Settembre che è stata teatro dell’incidente è stata infatti oggetto di accurate indagini, condotte nell’immediato da agenti del Commissariato di Portoferraio guidati dal Dott. Santi Allegra, ai quali nella successive ore si sono aggiunti degli specialisti artificieri ed elementi della Squadra Mobile di Livorno e della Digos.
A quanto si è appreso, nella casa sarebbero state rinvenute dai poliziotti (ed ovviamente sequestrate) delle rilevanti quantità di sostanze esplodenti (tra le quali nitrato d’ammonio e fosforo rosso) oltre a cartucce e detonatori.
Materiali questi che sarebbero stati sufficienti per confezionare, si dice, di una notevole quantità di botti, e che, se a loro volta fossero esplosi, avrebbero potuto moltiplicare di molto la gravità dell'evento
Il quadro che si sta delineando è insomma tale che è molto probabile che nei confronti del Gorini siano promosse azioni giudiziarie di carattere penale.