Si è conclusa nella giornata di ieri l’operazione di controllo e vigilanza denominata “Antichi Sapori” finalizzata sia alla protezione delle risorse della pesca, legate anche ai più ampi concetti di "ambiente" ed "ecosisterna", sia alla tutela dei consumatori e che ha visto impegnato dal 17 al 21 maggio il personale della Capitaneria di Porto di Portoferraio.
Per 5 giorni i militari, così come contemporaneamente i colleghi di tutte le Capitanerie di Porto della Toscana, hanno effettuato controlli a terra ed a mare al fine di verificare il rispetto delle normative legate allo svolgimento di tutte quelle attività legate alla pesca ed alla commercializzazione di prodotti ittici, con particolare riferimento a quanto di nuovo è stato previsto normativamente dall’introduzione di recenti leggi comunitarie.
In particolare l’attività a mare si è concentrata sui controlli alle unità adibite alla pesca e più specificamente per verificare la presenza a bordo e l’utilizzo di attrezzi consentiti ed adeguatamente marcati, oltre al controllo del pescato per scongiurare la presenza di prodotti non conformi alle misure standard di taglia minima.
In particolare tale attività di controllo ha portato al sequestro degli attrezzi da pesca ad un pescatore professionista campese che utilizzava le reti all’interno della fascia di mare dell’isola di Pianosa vietata alla pesca. Al pescatore è stato elevato un verbale di 4000 euro e sono stati applicati 6 punti alla licenza di pesca. Secondo le disposizioni da poco entrate in vigore l’accumulo dei suddetti punti di “penalizzazione”, in caso di reiterate violazioni, comporta sanzioni che vanno dalla sospensione temporanea della licenza di pesca al ritiro definitivo della stessa.
Obbligo dei pescatori è anche quello di rendere sempre più chiara e lineare la tracciabilità dei prodotti della pesca, suddividendo il pescato in partite e rendendone di semplice verifica la provenienza ed il percorso che porta il prodotto sulle tavole dei consumatori.
Per questo motivo si è provveduto ad un intenso controllo dei punti di sbarco solitamente utilizzati dal ceto peschereccio locale.
La verifica della tracciabilità è proseguita anche mediante vari controlli a terra di grossisti, pescherie e ristoranti per i quali la norma comunitaria prevede la trasparenza assoluta circa la provenienza del prodotto che poi verrà venduto o somministrato.
A questo tipo di verifiche si sono anche aggiunti i controlli di routine in materia di conservazione dei prodotti e di presentazione di questi al consumatore finale. Particolare attenzione è stata data, come in passato, alla presenza nei menù dei ristoranti di adeguata segnalazione della possibile presenza di prodotti congelati. L’attività a terra si è conclusa con la notifica di una notizia di reato per tentata frode in commercio, al sequestro di circa 20 kg di prodotto ittico congelato ed all’elevazione di un verbale per complessivi 4000 euro.
Il controllo delle attività legate alla pesca proseguirà con costanza da parte del personale della Capitaneria di Porto di Portoferraio anche nei mesi a seguire.
Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Portoferraio