I tecnici della Provincia, presenti anche il dirigente del Dipartimento infrastrutture e protezione Luca Della Santina e il consulente della soc. Ingeo, ing. Francesco Rossi, hanno effettuato stamani un nuovo sopralluogo per verificare la situazione sulla provinciale 26.
Dopo la verifica, la buca è stata riempita con massi ciclopici e l’intervento proseguirà anche nel pomeriggio con l’immissione di calcestruzzo e la chiusura della fossa con del brecciolino. La strada sarà strettamente monitorata per circa una settimana, al fine di controllare la effettiva stabilizzazione delle opere e di tutto il tratto interessato dal cedimento. “La riapertura della strada – dice l’assessore provinciale ai lavori pubblici Catalina Schezzini – potrebbe, quindi, avvenire in tempi brevi, ovviamente dopo che saranno accertate le opportune condizioni di sicurezza per la viabilità. Siamo particolarmente soddisfatti del funzionamento del sistema di monitoraggio radar, messo a punto grazie alla collaborazione del prof. Casagli dell’Università di Firenze e che come Provincia abbiamo fortemente voluto – sottolinea - che ha permesso di individuare il sinkhole prima ancora che si verificasse”.
Per quanto riguarda le considerazioni circa l’opportunità di mantenere funzionante la viabilità alternativa realizzata lo scorso anno, l’assessore ricorda che le opere stradali provvisorie, che hanno garantito il collegamento diretto tra Rio Marina e Rio nell’Elba nell’arco di tempo dei lavori, avevano un carattere di assoluta temporaneità derivante anche da precisi obblighi previsti dagli accordi con il Comune di Rio Marina e con i privati. “Occorre inoltre tenere conto del fatto che i lavori svolti, proprio perché realizzati in una fase emergenziale e temporanea, non erano del tutto rispondenti ai criteri di legge, e la permanenza delle opere avrebbe fortemente penalizzato l’attività industriale presente. La Provincia, pur in una condizione di difficoltà finanziaria, ha sempre posto particolare attenzione al problema, intervenendo con tempestività. E anche in questo caso abbiamo avviato subito le procedure di somma urgenza per garantire il rapido ripristino della viabilità”.
L’assessore Schezzini evidenzia, infine, che il problema della stabilità geologica dell’area si manifesta in maniera più evidente sul piano stradale, sottoposto al traffico veicolare pesante e leggero, ma che il fenomeno interessa anche i terreni circostanti. “Per questo occorre che si facciano indagini mirate per capire la complessità del problema e le eventuali soluzioni atte a ridurne gli effetti. A tale scopo chiederemo alla Regione la possibilità di finanziare uno studio più approfondito su tutta l’area”.