Sig. Sergio Le rispondo chiarendo subito che stando seduti sulle poltrone e NON CONOSCERE A FONDO LE CARATTERISTICHE DELLE NAVI di oggi (costruite 30 anni fa) siamo tutti capaci a dare giudizi negativi!(IL MIO MOTTO E'" CHI E' IN MARE NAVIGA E CHI E' IN TERRA GIUDICA!!!!)Come dice Lei hanno le pinne (se non ci fossero guaiiii......le rollate che farebbero non sono certamente come quelle dell'Aethalia vecchia che aveva le alette antirollio e pescava 4,5 metri con r-a alta proprio per essere più stabile in assenza di pinne stabilizzatrici), e hanno l'elica di prora(sotto dimensionata, solo in Italia il RINa la considera un Ausiliario alle manovre e NON UN ELEMENTO IMPORTANTE PER EFFETTUARE UNA MANOVRA DI ATTRACCO IN SICUREZZA (Vedi Aethalia NUOVA che ne ha due ELICHE DI PRORA! E DOPO VENT'ANNI HANNO CAPITO COME DOVEVANO COSTRUIRE UN TRAGHETTO SICURO E MANOVRIERO) le navi varate 30 anni dopo l'Aethalia vecchia HANNO UN TIMONE SOLO! (ma lei sa cosa significa avere un solo timone IN MANOVRA?) VADA SUI SITI MARITTIMI EUROPEI ING-NORVEGIA-OLANDA E SFIDO LEI E CHIUNQUE ALTRO A TROVARE UN TRAGHETTO PASSEGGERI CHE ABBIA UN SOLO TIMONE O UN ELICA DI PRORA SOTTO DIMENSIONATA! e sfido chiunque a fare una coppia con la poppa contro il vento! L'altra cosa importante è IL PESCAGGIO e L'ALTEZZA! L'Aethalia vecchia pescava 4,5 metri ed era MOLTO più bassa delle attuali! Quelle di oggi pescano un metro in meno E SA COSA VUOL DIRE? QUANDO ARRIVA UNA RAFFICA DI VENTO OLTRE 25/30 NODI NON RIESCI PIU' A TENERLE! E LA SUPERFICIE DELLE FIANCATE AL VENTO FORTE sono UN'ALTRO FATTORE NEGATIVO CHE INFLUISCE MOLTO SULLA MANOVRA e che se non CALCOLI PRIMA PUOI FARE DANNI! L'unica NAVE che può garantire un collegamento 360 giorni all'anno al momento è l'Aethalia proprio perché ha caratteristiche marine più all'avanguardia ovvero Due ELICHE DI PRORA, QUATTRO GENERATORI, DUE TIMONI SCOPPIABILI E UNA BUONA POTENZA DEI MOTORI PRINCIPALI! Poi se c'è un ciclone allora anche l'Aethalia può fermarsi!!!Allora, si vada a fare un giro in Nord Europa su internet, guardi tutti i traghetti passeggeri come lavorano, dove attraccano, come attraccano....hanno Facilities per ormaggiare, hanno boe lungo i percorsi per sapere il mare, l'altezza dell'onda eccc... le banchine si adeguano alle navi...SI ALZANO O SI ABBASSANO IN BASE AL PESCAGGIO DELLA NAVE, DA NOI SIAMO ANCORA A POSIZIONARE A TERRA DAVANTI AL PORTELLONE I TAPPETI DI CAVO PER NON FAR TOCCARE UN AUTO SOTTO LA SCOCCA. I passeggeri imbarcano da scalandroni tipo aerei che si muovono in base alla nave, QUA SIAMO ANCORA AD AVERE PER OGNI NAVE UNO SCALANDRONE QUANDO NE BASTEREBBE UNO PER SCALO E SEMOVENTE! L'Aethalia nuova manca di verricelli d'ormeggio veloce come hanno Oglasa e Marmorica addirittura l'Aethalia ha ARGANI (asse verticale) e NON VERRICELLI (asse orizzontale) in compenso ha più potenza di tiro delle altre due che sono si veloci ma al momento di accostare la nave per ormeggiare sono lente proprio per la potenza inferiore...ma sotto le porti!
Tutto qua Sig. Sergio e non si incazzi...
Loris Rum
Gentile Comandante
Non mi incazzo anzi la ringrazio per il lungo commento che da competente operatore del settore ha steso. In merito mi consenta però, senza alcuna vena polemica, di risponderle a beneficio della chiarezza delle informazioni.
E’ indubbio – per iniziare – che io faccia il mio mestiere seduto (sarebbe problematico scrivere in piedi) ma che la poltrona di chi scrive sia sempre “comoda” è opinabile. La mia è così poco comoda che il sederci sopra scrivendo mi ha procurato anche qualche querela (risoltasi come ogni altra a mio favore) da parte dell’armatoria, per aver osato fare osservazioni che, desumo da quanto scrive, l’avrebbero trovata sicuramente concorde.
Poi c’è modo e modo di scrivere, un giornalista per di più “generalista”, non può accumulare nozioni tecniche approfondite su tutte le cose su cui deve informare, tuttavia credo che sia dovere degli informatori cercare sempre di documentarsi il più possibile.
Non so se la mia cultura navale sia adeguata e sufficiente, so di essermi applicato assai per capire le problematiche anche tecniche del trasporto marittimo, non credo che diversamente la Regione, già una ventina di anni fa, mi avrebbe affidato il compito di stendere una parte del suo “Libro Bianco sulla sicurezza della navigazione in Toscana”. Pagine peraltro derivanti da una lunghissimo lavoro di inchiesta nel quale avevo interrogato e coinvolto una serie di professionisti del mare come Lei.
Quanto al RINA penso che siamo in perfetta sintonia: ebbi a scrivere già molto tempo fa che i controllori non possono essere emanazione dei controllati.
Circa il giro in Internet nel nord Europa scandinavo, per avventura quei luoghi sono stati oggetto di mie frequentazioni pre-internettiane, mi è capitato anzi di viaggiare da quelle parti su un traghetto che poi dismesso (per le severe norme sulle anzianità ammissibili dei mezzi di trasporto di quei paesi) ho ritrovato imbellettato sotto altro nome e battente altra bandiera sulle rotte del canale. So perfettamente “come funziona” in quei mari ed in quegli approdi.
Mi par di aver capito che l’interesse comune di chi lavora sui bordi e di chi sale a bordo da utente è che l’armatoria impegni le risorse necessarie all’acquisto di mezzi sicuri e tecnologicamente avanzati e ci aggiungerei confortevoli, per i diritti di chi ci lavora e per quelli di chi paga probabilmente la più cara tariffa di trasporto del mondo conosciuto.
Orbene, dando per buone tutte le sue osservazioni tecniche si approda ad una conclusione da una parte sconfortante (la flotta che naviga nel 2014 è mediamente meno affidabile di quanto fosse una nave varata a metà degli anni ’50) da una parte in esatta sintonia con quanto affermavo.
La sua preziosa disamina, in più ci indica che, oltre che la “Lacustre” Rio Marina Bella, che ci vuol poco a capire quanto poco adatta sia, anche altri mezzi non sono adatti (o quanto meno difficoltosi da governare) a compiere traversate in condizioni meteo perturbate quanto si ripete molte volte nell'arco di un anno. Ottimo a sapersi!
Allora prendendo le sue affermazioni come fossero Vangelo, e chiarito che in quanto scrivevo (e penso) non si trova un filo di critica sulla perizia degli equipaggi, mi viene da porle la domanda “delle cento pistole”: “Ma c’erano sempre ed in ogni caso valide ragioni tecniche (avverse condizioni meteo inabilitanti, avarie etc) per la soppressione della infinità di corse che sono state soppresse, venendo meno ad un impegno con l’utenza?”
E’ la stessa domanda che pongo, per competenza, ma credo inutilmente, ad una delle istituzioni più inutili della storia dell'umana navigazione: il cosiddetto “Osservatorio sui Trasporti Marittimi”, il quale che cosa minchia stia ad osservare, ancor non si e compreso
La saluto
sergio rossi