Non c’ero ancora stato e lunedì pomeriggio in occasione della presentazione del libro “La tavola del Pontormo” ho colmato questa lacuna. Forse complice la calura del pomeriggio fiorentino, arrivando dall’Elba dove c’era una arietta di maestrale, forse perché a quell’ora non era affollato, ma l’impressione è stata più che buona, una cosa ben fatta, che mancava a Firenze e con uno stile e una organizzazione degni di una città europea. Per chi non conosce si tratta del piano superiore del Mercato Centrale di S. Lorenzo che negli ultimi anni aveva perso la sua centralità per i cambiamenti sociali della zona. Struttura in ferro e vetro realizzata dall’architetto Mengoni, che si ispirò alle Halles parigine, fu inaugurata nel 1874 in occasione dell’Esposizione Internazionale dell’Agricoltura.
E’aperto dalle dieci del mattino a mezzanotte, ospita 12 botteghe, un ristorante, una pizzeria, una enoteca, una birreria, una banca, una libreria, una scuola di cucina, una enoscuola, e tanti tavoli. Si definisce lo “streetfood comodo” nel senso che puoi comprare un prodotto in una bottega e un bicchiere di vino, o una birra, dall’altra e sederti a mangiare dove preferisci, o forse la sera dove trovi posto. L’ambiente accogliente e molto funzionale con una bella grafica che accompagna il visitatore. Non manca la presenza di Eataly con la sua grocery, uno store della Fiorentina e in questo periodo un maxi schermo per i mondiali. Una buona idea per il turista che vuole consumare facilmente le specialità dell’enogatronomia fiorentina e italiana, e per i fiorentini che possono mangiare e degustare cibi e vini di qualità in maniera facile a qualsiasi ora. E poi la scuola di cucina che propone anche corsi brevi, l’enoscuola con sommelier che propongono degustazioni delle migliori cantine. Una piccola rivoluzione del rapporto tra Firenze e il cibo che nel giro di pochi mesi insieme all’apertura di Eataly e di RED Feltrinelli ha creato nuove modalità di fruizione
Conoscendo un pò la situazione dei produttori dell’Elba mi è venuto subito da pensare: non sarebbe questo un modello da seguire per il mercato delle Galeazze di Portoferraio? Adeguatamente restaurato non potrebbe diventare il punto dove poter acquistare e degustare le tante specialità dei prodotti dell’enogastronomia elbana? Non potrebbe essere una vetrina, un punto di riferimento per i turisti dove trovare prodotti locali di qualità. Non potrebbe essere un modo per contribuire a rivitalizzare il centro di Portoferraio e dare uno stimolo all’economia del territorio? Ecco, appunto, perché non si mettono insieme le migliori competenze e risorse dell’isola per un progetto come questo?
Valter Giuliani http://www.elbataste.com/