Dovevano nuotare ieri fino al rimorchiatore piombinese Phalesia, nei pressi dello Scoglietto che si trova davanti alla Portoferraio medicea, e avrebbero dovuto consegnare un messaggio racchiuso in una bottiglia, per dire no al trasporto del relitto della Concordia a Genova. "Il mare è imprevedibile, perché rischiare un viaggio così lungo per il relitto della grande nave? Meglio trainarla dal Giglio per lo smantellamento a Piombino". Questa l'idea dei Messaggeri del Mare, comune a tanti altri, e quindi non hanno dubbi Lionel Cardin e Pierluigi Costa, che da anni fanno imprese sportive abbinandole a tematiche sociali e di solidarietà. L'iniziativa era stata definita "L'Urlo del mare" e nei fatti il mare elbano ha espresso davvero il proprio grido perché si è scatenata una bufera che ha impedito il pieno svolgimento della manifestazione. Quando i Messaggeri stavano per tuffarsi e raggiungere il rimorchiatore, la Guardia Costiera ha imposto il rientro in rada del due alberi Barbanera condotto da Michele e degli altri natanti, per motivi di sicurezza.
"Non ci è dispiaciuto l'accaduto- hanno affermato Messaggeri- la cosa assume un aspetto particolare. Il mare ha dato la risposta sulla sua pericolosità. Dovevano incontrare il rimorchiatore Phalesia che il sindaco di Piombino Giuliani ed esponenti del Pd, hanno fatto viaggiare dal Giglio alla Liguria, per simulare il preannunciato tragitto della nave da rottamare a Genova, un percorso ritenuto ad alto rischio d'inquinamento ambientale". Oltre allo staff e amici dei due campioni era presente anche il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari, che condivideva le motivazioni dell'iniziativa; presenti anche responsabili dell'Auser elbano con Lara Marchiani ed anche Sauro Paini dirigente del comprensorio Elba-Piombino-Val di Cornia, quindi una imbarcazione del Circolo nautico Teseo Tesei e anche quella della Comunità Exodus di Don Mazzi. "Grandine, vento e poggia battente- ha concluso Costa- un finimondo improvviso ha colpito l'evento,impossibile nuotare con onde alte 2 metri. Se una cosa del genere capitasse alla Concordia forse si inabisserebbe. Infatti il Phalesia nella sua simulazione ha dimostrato che con un'onda superiore a 1 metro e mezzo di altezza il traino dovrà interrompersi e cercare riparo. Consegneremo in ogni caso il nostro documento a tutte le autorità per suggerire ancora il trasporto a Piombino del relitto. La missione che abbiamo compiuto, con la sorveglianza della Guardia Costiera che ringraziamo, ha dimostrato l'imprevidibilità delle condizioni meteomarine e quindi chi si impegna per sostenere l'opportunità del trasporto a Piombino della Concordia ha ragione. Ci vuole un tragitto più breve con minori rischi”.