Caro Sergio, ho letto con piacere su Elbareport il bell'articolo di Tatiana Paolini che riprende e in parte traduce il servizio apparso sul Financial Time qualche giorno prima, a cura del giornalista inglese indipendente Fred Redwood.
Avendo seguito da vicino, fin da novembre scorso, parte dell' organizzazione della regata" Classic sail Elba ", evento all'origine della presenza del giornalista anglosassone, posso testimoniare del gran lavoro di molti soggetti privati che ha costruito la manifestazione.
Certo, il giornalista del più importante quotidiano inglese è venuto all' Elba grazie ai buoni uffici di Knight Frank (prima Agenzia Immobiliare in Italia per vendite a stranieri) con l'intenzione, soprattutto, di sottolineare la qualità ambientale del territorio elbano, la sua bellezza e anche la sua originalità nei confronti di posti più famosi dell'Elba, contesto nel quale, certo, può valere la pena, per un Inglese, acquistare una casa, meglio se con terreno e comunque di qualità.
Il taglio è quello di un ritorno, aggiornato, degli anni '80, stagione nella quale era significativa la presenza british sull' isola, dunque ben vengano le iniziative tese a far conoscere l'Elba e la sua bio-diversità.
Vale la pena sottolineare quanto detto da Griff Jones, (fondamentale il suo “LA” e i suoi contatti per coinvolgere gli altri partecipanti alla regata) e cioè come l' Elba non sia come Saint Tropez, dove – dice lui- la gente va per il glamour, fare shopping e farsi notare. L' Elba, come piace agli inglesi, “ è discreta, si può vivere tranquilli anche se sei famoso..”
Mi sembrava corretto sottolineare questi passaggi, oltre che ricordare che dietro il riuscito evento c'era l' impegno e la passione di Laura Zolo, la collaborazione di alcuni soci della Lega Navale, della Sig.ra Nina Casini , del B&B Casale 99, oltre che l' Agenzia Immobiliare Elba Real Estate, fiduciaria della KF sull' isola e, naturalmente, delle Istituzioni locali.
CR