Marciana Marina si prepara a rendere omaggio a Napoleone Bonaparte con una grande festa. “L’imperatore e l’isola in festa” è il tema della manifestazione prevista il 9 agosto in paese. Alle 21.30 si parte con la rievocazione storica dell’arrivo di Napoleone a Marciana Marina. E’ Gloria Peria responsabile della gestione associata degli archivi storici a ricostruire le avventure elbane dell’Imperatore Còrso. Quando le note vicende storiche portarono Napoleone all’Elba il 3 maggio 1814, l’imperatore vi aveva già intrapreso da diversi anni (dal 1802) gran parte del suo progetto amministrativo. Adesso si trattava però di governare, da sovrano, il piccolo regno dell’isola. Ancora prima di scendere sulla banchina, a Portoferraio, aveva dato all’Elba la sua bandiera: fondo bianco attraversato da una striscia rossa con sopra applicate tre api d’oro. Una bandiera unica per un’unica entità statale da amministrare centralmente con l’aiuto di un fidato governatore, validi maires e funzionari fedeli. Con un apparente paradosso, mentre si univa il territorio sotto un unico governo, il numero delle municipalità si aumentava da 6 a 10. Per volontà dell’Imperatore, infatti, il decreto del 5 dicembre 1814 ( che fu poi annullato con la restaurazione granducale nel 1815) eresse in comuni anche i villaggi di Poggio, Sant’Ilario, la Marina di Marciana e la Marina di Rio. Apparentemente, la divisione in così numerose comunità assecondava le istanze di autonomia dei villaggi ma, in realtà applicava nel miglior modo l’idea di una catena di esecuzione che, per usare le parole di Napoleone: "..discende senza interruzione dal ministro all'amministrato, e trasmette la legge e gli ordini del governo fino alle ultime ramificazioni dell'ordine sociale con la rapidità del fluido elettrico." Il Consiglio municipale della Marina di Marciana, così si chiamò il nuovo Comune, era composto dal Maire Murzi Jean Antoine e dai consiglieri Anselmi Jean, Bernotti Antoine, Berti Jean (prete), Bianchi Jean, Carnevali Jacques, Mazzei Jacques, Pardi Jean Antoine (prete), Sardi Jean Antoine. L’imperatore conosceva bene le vicende tumultuose avvenute alla Marina dopo la sua abdicazione ma stimava anche la grande capacità di costruttori navali dei suoi artigiani. Rassicurato al suo arrivo all’Elba dalle pacifiche reazioni degli abitanti e da quelle rassegnate dei facinorosi, il 18 maggio, preoccupato di verificare l’efficienza delle difese costiere, si recò via mare alla Marina di Marciana e di lì prendendo la strada di Procchio andò a controllare la torre armata della marina di Campo. A fine agosto, dopo le feste per il suo compleanno, celebrate la sera del 14 in tutti i villaggi dell’isola con feste di piazza, fuochi di giubilo e spari di mortaretti, Napoleone si recò alla Madonna del Monte di Marciana. Apprezzava moltissimo questa località per la freschezza e l’abbondanza delle sue acque e, di qui, sollecitò il fido Bertrand di far predisporre il progetto di una buona strada che collegasse la Marina con Marciana, così da favorire una comunicazione marittima e terrestre di questi luoghi con il resto dell’isola. In settembre, la strada non era ancora stata costruita e l’imperatore fu costretto ad accompagnare a tarda sera, fino ad un bivio impervio da cui si vedeva l’inquietante e fascinoso mare in tempesta al largo della Marina, l’amica polacca Maria Walewska che aveva soggiornato in gran segretezza alla Madonna del Monte, alleviandoli per pochi ma intensi giorni l’amarezza dell’esilio. Ed ecco che marciana Marina si appresta a rivivere quei momenti di 200 anni fa con il corteo storico in collaborazione con al Petite Armèe Isola d’Elba. I figuranti partiranno dalla sede comunale in Via Vada, percorrerà il lungomare Viale Regina margherita fino al porto e ritorno per giungere poi in Piazza Vittorio Emanuele dove la corte imperiale conterrà le autorità per il brindisi con aleatico elbano. proseguirà poi verso Piazza della vittoria per assistere allo spettacolo pirotecnico che prenderà il via dalla piazzetta del Cotone. i fuochi artificiali a ritmo di musica sono dedicati a Napoleone al suo rapporto con l’Isola d’Elba