Una storia secolare che parte dei greci, quindi scivola sugli etruschi, i romani e va avanti nel tempo per portare un nettare fino ai giorni nostri, passando per Napoleone Bonaparte, che si innamorò dell'Aleatico dell'Elba durante il suo esilio nel 1814. Un percorso straordinario per questo prodotto isolano, che dal 2011 ha conquistato il DOCG (denominazione di origine controllata e garantita), unico passito in Toscana a fregiarsi di tale livello di qualità. La sua fama è tale da costringere il Ministero dell'Economia a decidere di dedicargli addirittura un francobollo.
L'Alealtico ha ottenuto di recente anche la nomination delle eccellenze della Guida Espresso, con l'azienda agricola Acquabona, e tanti altri titoli e riconoscimenti ha accumulato negli anni tra le varie fattorie elbane.
A comunicare la notizia a Marcello Fioretti, dirigente del Consorzio di tutela dei vini DOC dell'isola, è stato il sottosegretario di Stato Onorevole Antonello Giacomelli, che ha fatto inviare l'apposita comunicazione che dice di come si stia preparando, per il 2015, un francobollo ordinario dedicato alle Eccellenze enogastronomiche italiane, dedicato appunto al mitico Aleatico elbano. E l'Elba Doc riunisce 16 viticoltori che agiscono nei 224 kmq della cosiddetta Perla del Tirreno.
"La comunicazione che ci è pervenuta dal Ministero- dice Fioretti- è un grande riconoscimento alla nostra professionalità, all'impegno profuso da anni da tutti i viticoltori dell'isola e dai loro collaboratori. L'Aleatico è il nostro vino più celebre, che ha raggiunto la Denominazione d'origine controllata e garantita (Docg). Tutta Italia in qualche modo ci invidia questo vino dolce prodotto dal vitigno omonimo, che mette in bottiglia la natura". E sono queste le aziende vitivinicole che fanno parte del Consorzio Elba Doc: Terre del granito, Cecilia, La Galea, Acquacalda, Mazzarri, La Fazenda, Le Ripalte, Mola, Sapereta, Arrighi, Acquabona, MonteFabbrello, Valle di Lazzaro, Le Vigneantiche, La Chiusa, Le Sughere.