1814, 200 anni fa. Basilio Corsi venne confermato “Custode dei boschi”. Il personaggio è probabilmente il precursore del Corpo forestale dello Stato. Una notizia a carattere storico messa in risalto da Marcello Camici, medico chirurgo in pensione, ora è ricercatore che scava spesso, per pura passione, nei secoli scorsi e pubblica su questo giornale ampi resoconti, soprattutto intorno al periodo post napoleonico, ha fatto questa scoperta nell'archivio storico del Comune di Portoferraio, gestito da Gloria Peria.
Ecco parte della comunicazione ufficiale, ritrovata dal medico negli antichi faldoni, inviata dall'Intendente Balbiani, una missiva che nomina il Corsi, ai tempi dell'esilio di Napoleone sull'isola:
“Portoferraio 17 giugno 1814. Ho l’onore di prevenirla che il Governo di Napoleone Bonaparte lo ha nominato Guardia dei boschi di Campo alla Valle e della Lecceta, col trattamento annuo di franchi 360. Ella corrisponderà per la conservazione dei boschi che sorveglierà”.
Ma l'imperatore francese, come è noto, non poteva stare tranquillo a vivere sulla modesta isola. Era avvezzo a ben altri spazi e aveva ben altre mire. Quindi organizzò la fuga e salutò Lo Scoglio; doveva tentare di ritornare padrone di mezza Europa, sebbene gli esiti poi non furono positivi per lui. E per la sete di potere del Bonaparte il Corsi rimase disoccupato. Ma anche lui era uno tenace. Non si arrese e fece domanda ai Lorena. La supplica andò al conte Agostino Fantoni e la risposta del 19 aprile 1816 ebbe un felice esito: il Corsi fu riassunto nel ruolo "di Custode dei Boschi della Lecceta e del Campo alla Valle".
“Questa tutela del bosco – afferma Camici nella sua ricerca- pone il Granducato di Toscana e l'Elba, tra i precursori in Europa nella salvaguardia ambientale e in qualche modo si può dire che tale figura sia stata la madre del futuro Corpo forestale”.